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Milano, Maran: “Rugari e Di Caterina mi contattarono”. E a Penati “non devo l’elezione”

di Alberto Francavilla |30 Agosto 2011 12:31

MILANO – Pierfrancesco Maran, assessore Pd al Comune di Milano, ammette di aver avuto pressioni da Antonio Rugari e Piero Di Caterina. Il nome dell’assessore è stato tirato in ballo nella vicenda delle tangenti in cui è coinvolto Filippo Penati. In un’intervista ad Armando Stella, pubblicata sul Corriere della Sera, Maran ammette: “In Comune sono arrivate centinaia di offerte di collaborazione. Tra queste, quella di Rugari. Anch’io, come altri esponenti dell’amministrazione, sono stato contattato da lui”. E poi rifiuta l’etichetta di “delfino di Penati”: “La mia elezioni non è dovuta a lui”.

Poi rivela di aver incontrato l’imprenditore: “Dopo l’elezione ho fatto 346 incontri. Ho ricevuto anche Rugari, abbiamo parlato una mezz’ora nel mio ufficio: s’è proposto per un incarico, ma la sua richiesta è stata rifiutata. Il direttore di settore mi aveva espresso un giudizio negativo su di lui”.

Per quanto riguarda Di Caterina, invece, Maran dice di non averlo mai visto: “Ho ricevuto due email in cui di Caterina mi chiedeva un incontro e sollevava dubbi sulla condotta di Atm. Ma non ho risposto. Finita lì”.

Parlando invece di Penati, Maran respinge l’idea che la sua elezione sia dovuta al suo “pigmalione”: “Il mio risultato elettorale è dovuto alle 3.612 preferenze raccolte capillarmente nei quartieri, zona per zona, e non all’appoggio di Penati”. E poi esprime un parere sulla prescrizione che ha evitato l’arresto proprio a Penati: “Se rinunciasse alla prescrizione farebbe un bel gesto. O chiarisce tutta la vicenda oppure la sua esperienza politica deve andare a termine”.

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