ROMA – “Serve una legge contro le lobby e denunciare i parlamentari che accettano soldi da loro”. Pietro Grasso, presidente del Senato lo ha detto commentando la notizia dei parlamentari pagati dalle multinazionali e trasmessa da “Le Iene”. Grasso è categorico nel ribadire l’esigenza di una legge che garantisca chiarezza e trasparenza sull’attività lobbistica.
Il presidente del Senato ha dichiarato: “Giorni fa ho evidenziato l’esigenza di una legge che disciplini, in maniera chiara e trasparente, l’attività lobbistica che al momento, seppur sempre presente, si muove in maniera nascosta”.
Poi ha sottolineato: “Io mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini. Dalle anticipazioni giornalistiche in merito al servizio delle Iene su deputati e senatori che, nelle scorse legislature, sarebbero stati pagati da multinazionali per operare modifiche favorevoli ai disegni di legge in discussione emerge la denuncia di un comportamento che, se provato, sarebbe gravissimo”.
Grasso ha aggiunto: “Purtroppo la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all’accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati”.
Parlando del disegno di legge anticorruzione, il presidente del Senato ha dichiarato in una nota: “Ho dimostrato di considerare la lotta alla corruzione un’assoluta emergenza depositando, il mio primo giorno da senatore, un ddl con ”Disposizioni in materia di corruzione, voto scambio, falso in bilancio e riciclaggio” , che martedì sarà preso in esame dalla Commissione Giustizia del Senato”.
Grasso ha poi concluso: “Spero che divenga presto legge dello Stato e che si possa cogliere l’occasione per introdurre nel testo un reato specifico per il traffico di influenze illecite nell’attività parlamentare che renda più facile punire i comportamenti denunciati dal servizio televisivo”.
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