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Cancellieri, Civati al Pd: votiamo la linea, anche Renzi vuole la sfiducia

di Emiliano Condò |14 Novembre 2013 22:57

Anna Maria Cancellieri (foto LaPresse)

ROMA – La vicenda Cancellieri torna ad agitare il Pd. A riaprire il caso è Pippo Civati che sul suo blog torna a chiedere che il Pd voti e decida la linea da tenere sulla sfiducia al ministro Annamaria Cancellieri prima che si voti in Aula. Richiesta in cui Civati coinvolge in qualche modo il suo concorrente per la segreteria Matteo Renzi che a suo giudizio “ha fatto capire di volere le dimissioni”

”Chiedo che il gruppo del Pd – sostiene il candidato alla leadership Pd – voti questa decisione al suo interno”. L’assemblea, secondo quanto riporta l’Ansa sarà riunita prima di mercoledì, giorno in cui è fissata la discussione sulla mozione di sfiducia chiesta dal M5s alla Camera, per decidere la linea.

Civati incalza anche il rivale Matteo Renzi: “Siccome oltre a me anche Renzi ha fatto capire di volere le dimissioni del ministro, e siccome lui conta su una larga schiera di deputati (i ‘suoi’ e i fassiniani, i veltroniani, i lettiani, i franceschiniani che lo sostengono), è probabile che la decisione passi. Altrimenti ci troveremmo di fronte al solito equivoco”.

I renziani per ora tacciono anche se in diversi ricordano le parole espresse dal sindaco di Firenze al riguardo solo pochi giorni fa da Michele Santoro (”Io avrei chiesto le dimissioni se fossi stato segretario”). Ma il rottamatore con i suoi non lascia spazio a molti dubbi: possiamo dire come la pensiamo ma alla fine si vota come decide il partito.

In questo quadro, anche nell’area che sostiene Gianni Cuperlo ci sono malumori verso il ministro della Giustizia. Per tutte queste ragioni, il capogruppo a Montecitorio Roberto Speranza, per evitare sorprese, ribadirà martedì, in apertura dell’assemblea, la linea della partita chiusa. Un punto di vista che concorda con la linea di Palazzo Chigi. Fonti di governo fanno infatti riferimento alle parole dette dal premier Enrico Letta la scorsa settimana. Resta il fatto che una parte del fronte che sostiene Renzi, i franceschiniani, non voteranno mai contro il ministro, almeno nella situazione attuale. Ma tutto potrebbe cambiare se arrivassero novità eclatanti sulla vicenda, che al momento, anche a detta dei pm, non ci sono.

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