X

Pisapia: “Dopo il Papa il Dalai Lama”. Cattolici arrabbiati, Avvenire risponde

di luiss_smorgana |2 Giugno 2012 13:13

Giuliano Pisapia (LaPresse)

MILANO – Ignaro delle critiche che sarebbero arrivate dagli ambienti cattolici, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia aveva detto che dopo la visita di papa Benedetto XVI ci sarebbe stato il Dalai Lama. Aveva poi aggiunto: “Noi abbiamo attenzione per tanti mondi diversi e poi prendiamo le nostre decisioni”.

Passate ventiquattro ore, e collezionando tutta l’indignazione della Milano cattolica che si è arrabbiata con il sindaco “che mette sullo stesso piano il Papa e il Dalai Lama” (ha scritto Milano Today), è arrivata la risposta del direttore del quotidiano dei vescovi “Avvenire”, Marco Tarquinio: “Una sortita semplicemente stupefacente e arrogante. Il signor sindaco  ha deciso di relativizzare e richiudere in un bozzolo di noncurante e radiofonica leggerezza il significato del ritorno del Vicario di Cristo come pellegrino tra la gente e tra le case di Milano, gente e case che, a loro volta, si sono aperte al mondo per lo straordinario Incontro internazionale delle famiglie promosso dalla Chiesa cattolica. Francamente trovo questo atteggiamento di Pisapia tanto poco elegante quanto – da ogni punto di vista – avventato. Proclamare il Papa uno ‘dei tanti’ invitati o, bontà sua, ammessi nella città di Ambrogio e della Madonnina è una sortita semplicemente stupefacente e arrogante”.

Il direttore di Avvenire ha risposto anche alla promessa, fatta da Pisapia nella medesima intervista di voler istituire un “registro delle unioni civili”: “Il sindaco di Milano non è stato ipocrita e ha ripetuto quel che tutti sanno e che sta scritto, nero su bianco, sul suo programma elettorale”. Ma, ha aggiunto, Pisapia ”ha deciso di sparare un ‘controcolpo’ propagandistico. Lo ha fatto contando di mettere se stesso al centro del consueto polverone di applausi e fischi. E dando quasi per scontata una cortese indisponibilita’ delle voci del mondo cattolico a entrare in una qualche insensata polemica alla vigilia dell’arrivo del Papa. Anche questa, insomma, una mossa forse non ipocrita, ma niente affatto elegante e decisamente arrogante”.

E ancora: “Certe virtù  sono proprio come il coraggio: o uno ce le ha (e se le tiene strette, e le coltiva) o non se le può dare”, ha scritto Tarquinio citando Alessandro Manzoni.

Scelti per te