Plexiglas o plexiglass? Azzolina corregge Salvini, ma lui ha ragione Plexiglas o plexiglass? Azzolina corregge Salvini, ma lui ha ragione

Plexiglas o plexiglass? Azzolina corregge Salvini, ma lui ha ragione

ROMA  –  L’ultima diatriba della politica che vede opposto il leader della Lega, Matteo Salvini, e una ministra del governo Conte, Lucia Azzolina, titolare del dicastero dell’Istruzione, non è sul contenuto di un provvedimento ma su come si scrive plexiglas: con una una o due esse finali?

Il botta e risposta tra i due politici è andato in scena naturalmente via social. Rilanciando il video di una madre, Salvini ha scritto su Twitter: “Le follie del governo sul decreto Scuola: lo sfogo di una mamma, e come lei tante famiglie in tutta Italia che chiedono sorrisi e speranza per i loro figli, non il plexiglas. Non è questo il futuro da dare agli studenti. #AzzolinaBocciata”.

Immediata la replica di Azzolina: “Non hai letto il decreto (non è una novità), fai propaganda sulla sicurezza (non ci sarà nessuna gabbia di plexiglass). E non sai neanche come si scrive ‘plexiglass’. Essere bocciata da te è una promozione. Basta fake news, con la salute dei bambini non si scherza”.  

Ma la corretta scrittura della parola plexiglas, chiarisce Treccani online è quella con una sola s finale. Questo è il “nome commerciale (più propriam. marchio registrato) di una resina termoindurente (metacrilato di metile), infrangibile, trasparente, più leggera del vetro, in luogo del quale viene adoperata per molti usi: se ne fanno oggetti di fantasia, bacchette, lastre, tubi, ecc., e parti di aeromobili”.

Wikipedia ricorda poi che il plexiglas venne inventato all’inizio del Novecento dal chimico tedesco Otto Röhm con il nome di Acrylkautschuk.

Il nuovo materiale prese il nome di Plexiglas dalla coniugazione delle parole flessibile e vetro in tedesco, e nel 1933 divenne un marchio registrato. (Fonti: Treccani, Wikipedia, Twitter) 

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