Pdl a Poggioreale, visita indignata a Papa detenuto

Pubblicato il 17 Ottobre 2011 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – “Fini è un cinico burocrate”, ma anche “contraffazione di un presidente della Camera”. Risposta: “Questa è la concezione che avete della democrazia parlamentare”. Il primo era Fabrizio Cicchitto (capogruppo Pdl alla Camera), il secondo Gianfranco Fini. Cicchitto, con i compagni di partito Laboccetta e Quagliariello, era andato a trovare Alfonso Papa in carcere. E si era lamentato della scarsa sensibilità che Fini aveva mostrato per l’onorevole incarcerato.

Papa, spiegano i tre, chiedeva di poter partecipare ai lavori della Camera, anche se rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Cicchitto sostiene che il presidente della Camera Fini non aveva mai risposto. Lo stesso Fini ha fatto sapere che l’ufficio di Presidenza della Camera aveva deliberato che questo non era possibile.

Dopo la spiegazione di Fini, questa era stata la reazione di Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Amedeo Laboccetta, che erano andati a trovare Papa in carcere (dove è rinchiuso in seguito all’inchiesta sulla cosiddetta P4): “La puntigliosa nota della presidenza della Camera dei deputati liquida con notarile e burocratico cinismo una questione che non è mera formalità ma investe il cuore della democrazia parlamentare”.

Fini ha controreplicato dicendo: “Definire burocratico cinismo l’applicazione della Costituzione e dei regolamenti di Montecitorio è la riprova di quale concezione hanno della democrazia parlamentare”.

I pidiellini allora hanno contrattaccato ancora: “L’onorevole Fini purtroppo e’ diventato la contraffazione di un presidente della Camera, essendo fazioso non solo quando e’ fuori da Montecitorio, ma anche nella gestione della presidenza della Camera”.