X

Politica e tv, polemiche incrociate: Berlusconi contro la Dandini e Quagliarello contro i finiani

di Alessandro Avico |7 Maggio 2010 16:41

Silvio Berlusconi si scaglia contro Serena Dandini. La trasmissione “Parla con me” è finita infatti nel mirino del premier, che durante Consiglio dei ministri ha espresso più di una perplessità sul talk show di Raitre. «Come al solito – è stato il ragionamento del Cavaliere secondo quanto riferito da alcuni presenti – una trasmissione pagata con i soldi pubblici si diletta nell’avere come unico bersaglio il governo e si diverte ad aggredirlo».

La replica della Dandini non si è fatta attendere. «La satira per sua natura se la prende col potere e “Parla con me” scontenta tutti, anche il Pd – spiega la conduttrice – Durante la settimana sono stati numerosi gli elettori del centrosinistra che hanno inviato le loro mail di protesta perché in trasmissione abbiamo fatto numerose battute contro il gruppo dirigente del Pd. Oggi il presidente del Consiglio durante la riunione dei ministri ha trovato il tempo per prendersela con una trasmissione che si è permessa di intervistare il presidente emerito della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, e di fare un po’ di satira politica. Sembra dunque che scontentando tutti, “Parla con me” abbia trovato un suo equilibrio. Il problema è anche che la satira per sua natura tende a prendersela con il potere. Il potere in Italia oggi si identifica con Berlusconi e quindi siamo costretti ad occuparci di lui».

L’attacco del premier ha innescato dure reazioni. In primis del Pd. «Che trovi il tempo di fronte a quello che accade nel mondo e in Italia di attaccare Serena Dandini durante il consiglio dei Ministri, la dice lunga sulla “fenomenologia” di Silvio Berlusconi» ha dichiarato il senatore Vincenzo Vita che si chiede «chi ha paura di Serena Dandini?». Insorge il consigliere di minoranza Rai Giorgio Van Straten, secondo il quale Berlusconi dovrebbe rispettare la Rai e tutelarne l’autonomia. «Bisogna che la politica smetta di dire a questa azienda quali trasmissioni vanno bene e quali no – secondo Van Straten -. Bisogna lasciare a chi lavora in Rai la libertà di fare il proprio mestiere, ognuno a suo modo: chi fa informazione, chi fa satira, chi fa intrattenimento, ecc».

L’attacco del premier alla Dandini, va comunque a stuzzicare il binomio “politica-tv”, già un campo minato. Di questo si è occupato si è occupato Gatetano Quagliariello. In una intervista al Tempo il senatore Pdl ha affrontato il tema delle presenze degli esponenti del Popolo della Libertà nei talk show televisivi: “Dentro il partito – è la convinzione di Quagliariello – si discute, si articolano le posizioni ma poi si decide e alla fine la voce all’esterno è e deve essere unica. Altrimenti ci sarebbero due partiti».

Esplicito il riferimento alla tensioni delle ultime settimane tra il presidente del Consigliio e Gianfranco Fini. «Nessuno nega – dice il senatore Pdl – che si sia creata una dissidenza all’interno del Pdl e che lo scontro tra Fini e Berlusconi sia avvenuto. Era assolutamente normale che la stampa ne desse notizia, che le trasmissioni tv di approfondimento politico mettessero in evidenza il fatto invitando esponenti delle due diverse posizioni. Normale per la settimana successiva a quanto accaduto. Non possiamo pensare – avverte però Quagliariello – che da adesso in avanti diventi un’abitudine che due persone elette tra le file dello stesso partito vengano invitate nei salotti del piccolo schermo in quanto portatori di due posizioni diverse».

Immediata la reazione della “corrente finiana”. Carmelo Briguglio considera assurdo l’invito del collega di partito. «L’amico Quagliarello – dice – vorrebbe imporre che nei talk-show il Pdl sia rappresentato da un solo esponente. Che vogliamo fare? Mandare un documento del partito alle redazioni perché si uniformino?».

Scelti per te