ROMA – In un articolo a firma di Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano del 24 dicembre si parla di “Polverinicrazia”. Un sistema che istituisce nuovi vitalizi e garantisce posti d’oro nelle aziende satellite della Regione alla “lista dei berlusconiani rimasta fuori dalle elezioni perchè presentata in ritardo”.
Sono sei i candidati non eletti che, secondo quanto riporta il Fatto, andavano sistemati e ora “momentaneamente occupati in aziende satellite della Regione Lazio”. Luigi Celori, 54 anni, imprenditore “a spasso con una rendita di tre legislature” nominato presidente di Autostrade del Lazio. Donato Robilotta, 56 anni, nominato commissario straordinario ri Ipab Sant’Alessio, un centro di assistenza per ciechi che secondo il Fatto “gestiva un imponente patrimonio immobiliare”. Bruno Prestagiovanni, 54 anni, nominato commissario straordinario di Ater Roma, ente deputato all’assegnazione delle case pubbliche. Massimiliano Maselli, 44 anni, nominato presidente di Sviluppo Lazio “dove transitano bandi di gara e studi scientifici”. Erder Marzocchi, 43 anni, commissario straordinario di Arsial, agenzia regionale per l’agricoltura.
Conclude il Fatto: “I magnifici sei incassano un degno e meritato stipendio pubblico, servono serenamente le istituzioni sapendo di incassare (in futuro o adesso) un sostanzioso vitalizio. I magnifici sei, soprattutto, assicurano l’esistenza politica di Renata Polverini”.
L’ultimo scandalo del Lazio guidato da Renata Polverini, con una delibera approvata di notte, ha garantito il vitalizio anche ai 14 consiglieri esterni della Regione (11 in carica e 3 decaduti). Tradotto: tutti in pensione appena compiuti i 55 anni di età, con un assegno mensile di 3mila euro. “Che c’è di male? Rispolveriamo un’anomalia” ha detto la governatrice del Lazio, Renata Polverini. E il Fatto Quotidiano spiega: siccome i consiglieri regionali vanno in pensione a 55 anni, anche se in carica per un solo giorno, la Polverini avrà pensato che gli assessori esterni non possono avere un trattamento diverso.