Pomigliano, la proposta del Pd sulla rappresentanza sindacale: “Diritti anche per chi non firma il contratto”

Linea di montaggio di motori Fiat

Senatori e deputati, costituzionalisti e filosofi, tutti legati al Pd, sono i firmatari di un documento sulla vicenda Fiat che, ”senza i mal di pancia del partito”, precisa maliziosamente Stefano Ceccanti, dice ”un si’ chiaro e tondo all’accordo per Pomigliano e per Mirafiori” ma ricorda la necessità che il Parlamento rimetta mano alla legge sulla rappresentanza (articolo 39 dello Carta costituzionale) per evitare la discriminazione attuale per cui l’associazione sindacale che non firma l’accordo è esclusa dalla sua successiva gestione aziendale.

Il documento vuole essere anche una risposta all’iniziativa di Nichi Vendola, Fausto Bertinotti e Stefano Rodotà. ”Diamo la lettura di una sinistra liberal – è la chiosa di Ceccanti – a una vicenda finora letta da sinistra con i toni di una radicalità nella quale non possono riconoscersi i riformisti”. Il documento Tra gli altri è firmato da Augusto Barbera, Antonello Cabras, Stefano Ceccanti, Sergio Chiamparino, Paolo Giaretta, Pietro Ichino, Claudia Mancina, Ignazio Marino, Enrico Morando, Alessia Mosca, Nicola Rossi, Francesco Tempestini, Giorgio Tonini, cioè da esponenti delle diverse ”anime” del Pd con un nucleo duro di veltroniani.

I firmatari sottolineano come ”il sistema italiano delle relazioni industriali è ancora privo di una cornice compiuta di norme di fonte statuale, attuativa di quanto previsto dall’articolo 39 della Carta; ma è anche privo di una cornice compiuta di norme di fonte collettiva”. I firmatari della proposta richiamano l’urgenza di ”cambiare forme, protagonisti e tempi della contrattazione, per renderla piu’ penetrante, pervasiva ed efficace”. A questo riguardo ricordano che giace in Senato un ddl firmato da 55 senatori Pd nell’autunno 2009, che punta a una disciplina ”molto semplice e lineare della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro e consente di individuare il sindacato o coalizione sindacale titolare della maggioranza dei consensi, al livello aziendale e ai livelli superiori fino a quello nazionale”.

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