ROMA – Ponte Morandi. Colpa di quelli di prima! Colpa dei governi di prima! Colpa di chi ha regalato le concessioni! Colpa di chi ha incassato le concessioni! Colpa della privatizzazione di quelli di prima! Colpa dell’ingordigia di quelli di prima! Colpa dei politici e padroni di prima! Ne grida parecchie di colpe Danilo Toninelli ministro. Ne grida in aula parlamentare e in tv e in piazza e sui social. Molte grida ma in fondo sempre e solo un solo grido: colpa di quelli di prima!
E’ un metodo, una scuola, un istinto e natura cui non si comanda e che certo non si contiene, Sgorga e pulsa dal cuore e dal cervello di M5S movimento, partito, leader, staff. Colpa di quelli di prima! E’ un metodo di governo, una scuola di pensiero, un istinto di auto conservazione e moltiplicazione, una natura sociale, quasi antropologica. Gridare colpa di quelli di prima e fermarsi lì. Anzi essere sicuri che il Cambiamento è quel grido. Infatti il Toninelli governo è tutto lì, finisce lì, colpa di quelli di prima. E tutto il governo stile M5S è: colpa di quelli di prima e poi il governo, il che fare al governo, è già finito. Finito, esaurito, realizzato nel grido.
Esemplare l’episodio tra il capo politico e vice premier Di Maio e Giovanni Toti presidente della Liguria. Di Maio che indignato chiede, esige più soldi pubblici per gli sfollati a Genova e Toti che stupisce, trasecola e gli ricorda: ma il governo sei tu! Di Maio se n’era non tanto dimenticato di essere lui il governo, quanto gli era venuto naturale appoggiare la protesta anti governo. La forza dell’abitudine e, soprattutto, che altro si fa al governo se non ringhiare, disprezzare, indicare come bersagli e colpevoli quelli di prima?
Di Maio capo politico e guida. Ma Toninelli è stato da premio, è riuscito ad andare…oltre Di Maio. In aula parlamentare ha rivelato di aver subito “pressioni interne ed esterne” perché non fossero resi pubblici tutti gli atti relativi a Ponte Morandi. Clamorosa denuncia esposta da Toninelli a petto in fuori a coraggio mostrare. Bene, bravo. Ma invano si è chiesto a Toninelli chi abbia premuto su di lui per farlo tacere.
“Pressioni interne ed esterne”…interne in che senso? Interne al governo, la Lega? Interne alla nazione, il Quirinale? Interne al suo Ministero? La Confindustria? Interne nel senso di uno che conosce Toninelli? Interne alla sua cerchia di contatti di social e magari di bar? Interne chi, come, a che?
E pressioni esterne ha detto Toninelli. Esterne nel senso di fuori dai confini? La Ue? Macron che sempre ci sta bene nella parte del cattivo? La Cia? Ma che gli frega a Macron e alla Cia di Atlantia e Autostrade per l’Italia? Esterne nel senso di qualcuno che a Toninelli ha sussurrato, telefonato, twittato da fuori? Fuori che? A tutte le domande Toninelli ha risposto con un eloquentissimo, chiarissimo ed esaustivo silenzio. La sua non era denuncia documentata, fatti, nomi, date. Il suo era gridare: colpa di quelli di prima! Con l’aggiunta, il tocco di classe della cacca da spargere con il ventilatore.
Ma è appunto un metodo, una misura, una cifra di governo? In Libia si spara? Colpa della Francia di prima. Lo spread più alto costa miliardi al debito pubblico? Colpa dei governi di prima servi della Ue. Il Pil rallenta? Colpa dei governi di prima servi della Ue. Ilva che è all’ultimo giro? Colpa di quelli di prima che l’hanno svenduta. Alitalia che andava venduta? Colpa di quelli di prima e non si vende pù. Perfino il terremoto colpa dei governi di prima che hanno fatto figli e figliastri tra i cittadini (copyrigth Di Maio ad Ischia).
Colpa di quelli di prima! E’ una cifra di governo. E ci sta pure. Se non fosse l’unica e sola cifra, l’unica e sola azione di governo. Ringhiare, disprezzare, indicare bersagli…E sia. Ma poi il governo finisce qui, è tutto e solo qui. Perfino l’assoluta e inderogabile nazionalizzazione delle Autostrade quando passa dalle grida verbali alle parolòe scritte di una risoluzione parlamentare di maggioranza e di governo diventa esame delle circostanze che possono portare revoca, limitazione o sospensione della concessione…
Ringhiare, disprezzare, ammonire, indicare bersagli gridando: la colpa è di quelli di prima! Basta, niente di più. Il governo è finora tutto qui. Basta, niente più. Però ai più degli italiani basta e pure avanza.