Pontida, parcheggio vietato a lesbiche ed extra comunitarie. Scherzando e ridendo…

Pontida, parcheggio vietato a lesbiche ed extra comunitarie. Scherzando e ridendo...
Pontida, parcheggio vietato a lesbiche ed extra comunitarie. Scherzando e ridendo… (foto Ansa)

ROMA – Pontida, parcheggio vietato a lesbiche ed extra comunitarie. Più evasivamente ma la sostanza è quella: parcheggio vietato a donne non facenti parte di “famiglie naturali” e donne non della Unione Europea. Insomma e appunto parcheggio vietato a lesbiche e scure di pelle.

Parcheggio concesso solo a femmine vere e naturali e non scure di pelle nelle strisce rosa della cittadina. Idea e proposito formulato dal sindaco, ovviamente leghista, Luigi Carozzi. In un breve volger di ore gli deve esser stato fatto notare che c’erano alcuni problemini.

Uno, quella cavolo di Costituzione italiana che dice non vi possano essere trattamenti diversi in base alla razza, genere, religione…

Due, come si fa, che si fa con una donna bianca, europea ma non della Ue? Si vieta la striscia rosa anche ad una mamma danese? Che facciamo, cacciamo dalle strisce una bianca, di pelle bianca? E poi chi cavolo lo sa di preciso quali sono i paesi e le mamme Ue? (Osservazione pratica che ha sgomentato molti militanti leghisti).

Tre, chi glielo fa a domandare a una se è lesbica? Mica si vede. Se una è nera, va bene, la vedi e la cacci. Ma una lesbica come si fa?

Sotto il peso importuno e il boicottaggio antipatico di tali pignolerie che trapano le ali alla sua geniale e genuina idea, il sindaco ha fatto, come si dice, passo indietro e pausa di riflessione sulle strisce rosa per parcheggiare l’auto riservate solo a mamme “di famiglia naturale” e di stirpe e pelle europea.

Dirà, dice che è stata una salutare provocazione da parte sua. E saranno in molti a dire che è folkore politico, esibizionismo entusiasta di governante locale…Insomma che è uno scherzando e ridendo.

Scherzando e ridendo senz’altro. Scherzando e ridendo però si è arrivati all’apartheid da razzismo puro e distillato. Quando si arriva ai cartelli per cui parcheggi o non parcheggi a seconda del colore della pelle, la nazionalità o il genere, sei là dove stavano (e neanche stanno più) in Usa quando c’erano i rubinetti, i bagni e i posti in bus e treno separati per colore della pelle.

Scherzando e ridendo si dà pubblicità e un qualche permesso di soggiorno e circolazione alle richieste di femmine e maschi di razza ariana in televisione. Scherzando e ridendo si sta prendendo l’enorme cavallo di Troia dei problemi legati all’immigrazione per nascondervi (neanche tanto) dentro il razzismo puro e distillato e poi farlo uscire di notte a bruciare la nostra città civile. Scherzando e ridendo…

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