Pontinvrea, il paese del sindaco leghista "zero tasse, zero migranti" Pontinvrea, il paese del sindaco leghista "zero tasse, zero migranti"

Pontinvrea, il paese del sindaco leghista “zero tasse, zero migranti”

Pontinvrea, il paese del sindaco leghista "zero tasse, zero migranti"
Pontinvrea, il paese del sindaco leghista “zero tasse, zero migranti”

ROMA – A Pontinvrea in provincia di Savona, 870 anime nell’entroterra ligure, già montagna anche se il mare è a soli 15 km, non ci sono migranti a parte due famiglie. A Pontinvrea le tasse locali non si pagano, 100 euro in meno a residente senza Tari, Imu e Tasi. Il sindaco i 140mila euro che servono a finanziare la detassazione li recupera sforbiciando qua e innovando là.

Già il sindaco: si chiama Matteo Camiciottoli, leghista duro e puro, in paese come politico c’è solo lui. Alla lettera: è stato votato con il 93% dei consensi, di manifesti elettorali visibili in piazza ce ne sono solo due, “Stop Fornero” e “Stop invasione” con Salvini premier sotto.

A livello nazionale di Camiciottoli si conosce solo un post in cui augurava a Laura Boldrini la stessa sorte della ragazza stuprata Rimini e il fato che ha querelato Enrico Mentana che lo ha definito un cretino per quel post. Niccolò Zancan de La Stampa, evadendo dalle rotte comuni, è andato a vedere perché a Pontinvrea un sindaco leghista, hater a tempo perso, sia anche così amato. Zero tasse e zero migranti. Fatti non parole.

Eppure sono ancora tutti con lui. Qui in paese. Anche quelli che non osano votare Lega alle elezioni Politiche, come la signora Laura Pastorino: «Ho votato questo sindaco. Ma non posso votare Matteo Salvini. Ho un genero romeno, ho amici di tutto il mondo, mia figlia si è laureata in mediazione interculturale. Se penso alle elezioni del 4 marzo, sono molto triste. Non so cosa fare».

[…]  E poi, sì, niente più Imu, Tari e Tasi: un taglio da 140 mila euro su un bilancio da 1 milione all’anno per le casse comunali. Come è stato possibile? «Ho risparmiato 30 mila euro con l’illuminazione a led, 60 mila euro copiando la raccolta differenziata virtuosa del Comune toscano di Capannori, 50 mila con l’affitto della vecchia casa di riposo in disuso». Così risponde il sindaco Camiciottoli, nato a Genova da una famiglia di ristoratori. Ecco perché in molti qui credono ai miracoli. (Niccolò Zancan, La Stampa)

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