“Basta con il potere dei giudici”: anche nel Pd c’è chi la pensa come Berlusconi

Basta con la “persecuzione giudiziaria” nei confronti di Silvio Berlusconi. Lo dicono sempre più rappresentanti dell’opposizione: all’interno del Pd aumentano quelli che cominciano a guardare con “diffidenza” agli “attacchi giudiziari” contro il premier. Oltre a quelli che “non disdegnerebbero” anche l’immunità parlamentare.

Come ha spiegato su Il Giornale Laura Cesaretti, “un personaggio del calibro e dell’autorevolezza di Luciano Violante, ex presidente della Camera e capo dei deputati Ds, e che soprattutto è stato negli anni passati il capo politico indiscusso del «partito dei giudici», oggi appare spesso come una voce nel deserto”. Tanto che “la sua recente dura requisitoria sull’uso delle intercettazioni sui giornali («Cose del genere avvengono solo in Italia e in alcuni paesi del Centro e Sudamerica») e sull’«intreccio malato tra indagini e informazione» è stata accolta dal silenzio dei compagni di partito e dagli attacchi furiosi dei blog giustizialisti”.

Ma l’elenco si ingrossa e contiene sempre più nomi eccellenti della nomenklatura Pd: “dagli ex Ppi di Marini all’ex Udc Follini all’ex portavoce di Prodi Silvio Sircana, che dice di sperare che cresca anche a sinistra quel «piccolo coro polifonico che riflette sulla giustizia che per tanti aspetti non funziona bene: insomma, non sempre e solo “Berlusconi versus giustizia”»”.

Ma anche, prosegue la Cesaretti, “esponenti liberal come Morando e Ceccanti, e garantisti doc di nobile lignaggio come Franca Chiaromonte sono promotori di una proposta di legge pro-immunità. «Se si riuscisse a rilanciare la riforma costituzionale ed elettorale – dice Ceccanti – è naturale che andrebbero rivisti anche ruolo della magistratura e immunità parlamentare. Ma ora non si vedono le condizioni»”.

Infine, conclude la Cesaretti, “sono allergici alle soluzioni giudiziarie e allo strapotere delle procure e fermamente garantisti anche dirigenti del calibro di Sergio Chiamparino o del candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Mentre il fiorentino Matteo Renzi lo dice fuori dai denti (al Giornale): «Berlusconi voglio vincerlo per quel che non fa di giorno, non per quel che fa di notte. E questa storia che inseguiamo tutti quelli che litigano con lui non ha senso»”.

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