ROMA – “Fumata bianca: abbiamo trovato la quadra”, ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari lasciando Palazzo Chigi al termine del vertice dedicato alla riforma della prescrizione. Preceduto dall’approvazione al Senato del decreto Salvini su immigrazione e sicurezza voluto dalla Lega, l’allungamento dei termini della prescrizione, provvedimento bandiera dei 5 Stelle (“mai più corrotti impuniti”), rischiava di pregiudicare il “contratto” di maggioranza minacciando di conseguenza la sopravvivenza dell’esecutivo.
Con i leghisti disposti a rispettare gli impegni ma non a rendere infinita la durata dei processi. “La prescrizione non cambia. Rimane lo stop dopo la sentenza di primo grado, come avevamo detto, per tutti i reati. Ma entrerà in vigore in modo posticipato, nell’ambito della riforma epocale della giustizia penale, l’anno prossimo”, ha annunciato il Guardasigilli, Alfonso Bonafede (M5S), al termine del vertice a Palazzo Chigi. “L’emendamento non cambia. Ma poi chiederemo una legge delega per una riforma organica del processo che porti a tempi certi dei processi”.
Quindi, la “quadra” trovata va intesa come uno slittamento dei tempi per il varo della legge, subordinato in ogni caso a una riforma complessiva del processo penale. “Ci sarà una legge delega che entro il dicembre 2019 stabilirà tempi certi per la durata dei processi: non c’è chi ha perso o chi ha vinto, ma piena sintonia. Noi abbiamo chiesto sempre un collegamento tra prescrizione e durata certa dei processi. E’ cosi è”, ha spiegato il ministro della Funzione Pubblica Giulia Bongiorno (Lega).
Le opposizioni, prima che sul merito, si concentrano sul metodo utilizzato, con il Parlamento ancora una volta spogliato delle sue prerogative. Laura Ravetto, di Forza Italia. accusa: “Dopo un vertice a Palazzo Chigi, vediamo Bonafede annunciare in una diretta Facebook i contenuti di un accordo raggiunto dal Movimento 5 stelle con gli alleati della Lega. Con questo atteggiamento il ministro grillino sfregia il Parlamento e insulta le istituzioni. Altro che centralità delle Camere… i grillini hanno un’idea malata di democrazia”.