ROMA – Il Pd voterà scheda bianca alle prime tre votazioni per eleggere il presidente della Repubblica: Matteo Renzi ha detto che il Pd sceglierà e voterà un nome secco, un nome che sarà votato alla quarta votazione (la prima in cui serve la maggioranza del 50% +1 anziché dei due terzi dei votanti). Poi una provocazione ai dissidenti del partito: “Chi non è d’accordo dovrà dirlo apertamente“. Renzi ha parlato durante l’assemblea con i deputati Pd. I nomi dei candidati “non li facciamo perché poi decidano altri”. Poi Renzi ha specificato: “Niente terne, ma una proposta secca”.
Sia Renzi che il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, hanno cercato di cacciare i fantasmi dei 101 “traditori” che voltarono le spalle a Bersani nel 2013, votando contro il candidato ufficiale del partito, Romano Prodi.
Renzi ha detto a proposito:
“Noi siamo il Pd, abbiamo la possibilità di riscattare quanto successo nel 2013. Il Pd è l’antidoto e l’argine alla crisi della politica”.
Speranza invece ha detto:
“Siamo in una settimana cruciale. Ciascuno di noi ha ancora sulla pelle le ferite del 2013. Ora è più che mai indispensabile un rapporto leale e franco per evitare le drammatiche vicende di due anni fa”. “Questo è solo il primo step. Il rapporto e il confronto dentro i gruppi sarà comunque decisivo e io faccio appello a tutti voi: non perdiamo questa occasione per far emergere il nostro punto di vista”.
I commenti sono chiusi.