Presidente Repubblica. I 3 cerchi di Renzi: 1)Visco 2)Fassino-Mattarella 3)Veltroni

Ignazio Visco
ignazio visco (foto LaPresse)

ROMA – Una strategia a cerchi concentrici. Matteo Renzi ha in mente una sua precisa gerarchia di nomi per il successore di Giorgio Napolitano. Nomi da proporre quando sarà il momento anche a seconda delle circostanze in cui si troverà il Parlamento al momento del dibattito. Nel cerchio esterno, o se vogliamo in terza fila, c’è quello che in tanti ora raccontano come il grande favorito: Walter Veltroni. In un cerchio intermedio, o in seconda fila, c’è una coppia: quella composta da Sergio Mattarella e Piero Fassino. Nel cerchio interno, ovvero in prima fila, pronto a partire quando sarà il momento, c’è Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia.

Che sia lui l’uomo su cui Renzi conta davvero si capisce dalle parole del premier. Che come successore di Napolitano ha indicato “un grande arbitro che aiuti il Paese a crescere”. Nota Fabio Martini sulla Stampa che si tratta di un identikit che calza perfettamente con il Governatore in carica.

Sa però Renzi che la corsa al Quirinale brucia tanti candidati. E che spesso un nome può finire per prevalere su altri anche per ragioni contingenti o per un improvviso cambio di strategie. Così oltre a Visco il premier tiene due nomi in seconda fila. Nomi già usciti: l’ex vicepresidente del Consiglio, ex Dc e ora giudice della Corte Costituzionale Sergio Mattarella e il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino.

Due nomi che hanno il vantaggio di essere in grado di attrarre i voti di schieramenti diversi. Larghe intese tutelate, quindi.

Infine c’è la terza fila, il cerchio esterno. Un nome, quello di Walter Veltroni, che serve in caso di crisi delle situazioni precedenti. C’è un problema: è un nome che è uscito fuori troppo presto. Renzi, racconta Martini, ha cercato di capire perché e da chi. E le sue fonti porterebbero a Massimo D’Alema.

Poi ci sono tutti i candidati fuori dai cerchi. Sono quelli che circolano tanto sui giornali. Da Prodi a Amato, passando per Finocchiaro e Padoan. Per ora circolano un po’ per vedere le reazioni. Ma da qui al 29 gennaio e al quarto scrutinio, quello su cui punta Renzi, il primo col quorum semplice, la strada è ancora lunga.

 

 

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