Presidenza Pd, Cuperlo rifiuta. Il toto-candidati: Epifani, Pollastrini o…

Presidenza Pd, Cuperlo rifiuta. Il toto-candidati: Epifani, Pollastrini o...
Presidenza Pd, Cuperlo rifiuta. Il toto-candidati: Epifani, Pollastrini o… (Foto LaPresse)

ROMA – Gianni Cuperlo alla presidenza del Pd. Questa l’offerta del neo segretario Matteo Renzi allo sfidante, che però rifiutato. “Preferisco restare fuori”, dice Cuperlo.

Parte così il toto-candidati per la presidenza del Partito Democratico. Nella rosa dei candidati spuntano i nomi di Gugliemo Epifani, segretario uscente del Pd, e ll’ex ministro delle Pari opportunità Barbara Pollastrini.

Repubblica scrive che gli altri nomi in lizza sono quelli di Alfredo Reichlin, storico leader del Partito comunista ma ipotesi che sembra già tramontata, e infine Angelo Rughetti, in corsa per la carica di tesoriere del Pd insieme al consigliere di Renzi, Yoram Gutgeld.

Matteo Renzi, nella prima riunione della segreteria della mattina dell’11 dicembre, ha ribadito l’intenzione di offrire la presidenza del Pd ad una personalità espressa dagli ex rivali Cuperlo e Pippo Civati. L’obiettivo, spiega chi ha partecipato alla riunione, è dare il segno di una ”gestione unitaria” del Pd dopo la battaglia congressuale.

Il 10 dicembre Cuperlo, nel rifiutare l’offerta, ha dichiarato:

“Sarà qualcuno della nostra area il presidente… anche se resto convinto di non dovere ricoprire io quel ruolo”.

C’è chi come Francesco Verducci, un giovane “turco” e sostenitore di Cuperlo, che gli chiede di ripensarci:

“«Noi pensavamo si sarebbe dovuta dare risposta alla domanda di cambiamento che ci impegnava tutti, non riguardando solo gli elettori di Renzi e di Civati ma anche i nostri – osserva Verducci – Gianni ha ritenuto di no, e ci siamo rimessi alla sua decisione»”.

E intanto, scrive Giovanna Casadio per Repubblica, i malumori crescono:

“I nomi di tre giovani cuperliani – Matteo Orfini, Valentina Paris, Danilo Leva – che sarebbero dovuti entrare nella squadra renziana, sono stati cassati. Orfini ribadisce: «Gianni deve fare il presidente del partito. È stato un errore non accettare l’offerta di Renzi per la segreteria. Dobbiamo partecipare alla ricostruzione del Pd, non costruire un Correntone»”.

Posizione non condivisa da Cesare Damiano, l’ex ministro del Lavoro:

“«Gianni deve guidare la minoranza e incalzare il neo segretario sulla linea politica»”.

E così, scrive Repubblica, parte il toto-nomi:

“I cuperliani potrebbero proporre Barbara Pollastrini, ex ministro delle Pari opportunità, consigliera di Cuperlo. Nico Stumpo vedrebbe bene una sindaca o una presidente di Regione. Alcuni pensano che il segretario “traghettatore” Guglielmo Epifani sarebbe la persona giusta. Alfredo Reichlin è un’ipotesi tramontata.”

Renzi poi della vecchia guardia non vuole parlare, scrive la Casadio:

“Esclude persino l’eventualità che D’Alema o Rosy Bindi possano candidarsi a Strasburgo, alle europee. Renzi è sotto esame nei gruppi parlamentari riuniti, ieri sera. Lo accoglie Epifani e sembra officiale un battesimo: «Accogliamo con affetto e stima il nostro nuovo segretario, Matteo Renzi». Applausi in sala. Cuperlo è in piedi accanto a Misiani e Pollastrini. La giornata dello sconfitta è iniziata con una smentita dettata alle agenzie di stampa: «Sono stanco di leggere che le mie scelte sono eterodirette». Non è stato D’Alema a convincerlo a restare fuori dall’esecutivo renziano”.

 

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