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Presidenze Camere, M5s: “Aperture da Pd e Lega”. Ma il Pd frena: “Era incontro interlocutorio”

di redazione Blitz |15 Marzo 2018 20:12

Presidenze Camere, M5s: "Aperture da Pd e Lega". Ma il Pd frena: "Era incontro interlocutorio"

Presidenze Camere, M5s: “Aperture da Pd e Lega”. Ma il Pd frena: “Era incontro interlocutorio”

ROMA – E’ giallo sul primo giro di consultazioni dei Cinquestelle con gli altri partiti sulle presidenze delle Camere. “Aperture da Lega e Pd”, annunciano i grillini. Ma i democratici frenano: “E’ stato solo un incontro interlocutorio”.

Il primo round di incontri è iniziato questa mattina: i capigruppo M5s Giulia Grillo e Danilo Toninelli hanno incontrato sia il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso che il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e Lorenzo Guerini. A loro, dice Giulia Grillo, “abbiamo ribadito di voler indicare le presidenze delle Camere slegando queste nomine dalla questione del governo e facendo sì che si tratti di nomi rappresentativi della volontà popolare che ha indicato nel M5S la prima forza politica del Paese e abbiamo registrato l’apertura sia del Pd che della Lega sul metodo”.

“Siamo in una fase di primi incontri per capire se è possibile trovare delle convergenze. Abbiamo parlato di metodo. Ci saranno altri incontri nei prossimi giorni”, ha spiegato Toninelli. “Per la prima volta c’è un percorso trasparente e alla luce del sole, per individuare figure che facciano partire bene la legislatura. Questo è il vero modo per garantire indipendenza ed efficacia delle loro funzioni”, spiega.

In particolare i 5 Stelle rivendicano la guida di Montecitorio: “E’ giusto che la presidenza della Camera vada al M5S – spiegano – Abbiamo chiesto di avere un presidente della Camera perché vogliamo che alla Camera, che ha un numero maggiore di parlamentari, si parta con la delibera sui vitalizi”.

Ma il deputato Pd, Michele Anzaldi, replica che quella sui vitalizi è una “fake news per creare confusione”. Anche il democratico Lorenzo Guerini si affretta a frenare: “Confronto prosegue nella prossima settimana prima di poter arrivare a qualsiasi approdo”. Ettore Rosato infine spiega la linea del Pd: “Nel momento in cui ci faranno un nome faremo le nostre valutazioni e, se ci sarà un profilo autorevole e di garanzia, il Pd potrebbe votarlo. Il Pd non chiede niente – dice – ma se i profili sono adeguati non c’è preclusione a votare nomi proposti da chi ha vinto le elezioni se sono all’altezza del ruolo”.

Intanto però vanno avanti anche le prime prove tecniche di trasmissione tra il leader della Lega Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E ‘ lo stesso capo politico dei 5 Stelle a raccontarlo sul blog: “Ieri, poco dopo le ore 20 ho ricevuto una telefonata da Matteo Salvini. Mi fa piacere raccontarvi cosa ci siamo detti perché voglio che tutto avvenga nella massima trasparenza”, scrive. Lo scambio tra i due leader, in sintesi, li ha visti riconoscersi reciprocamente la vittoria che però passa, secondo Di Maio, attraverso “l’attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati” in quanto l’M5S è “la prima forza politica del Paese”.

“Ho ricordato a Salvini – si legge nel post di Di Maio – che il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta – sottolinea – e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l’attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati. Questo ci permetterà di portare avanti, a partire dall’Ufficio di Presidenza, la nostra battaglia per l’abolizione dei vitalizi e tanto altro”. Anche Salvini, conclude Di Maio, “ha riconosciuto il nostro straordinario risultato, e io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega”.

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