Ma Nichi Vendola dice: “Il fatto che noi parliamo di presidenzialismo o semipresidenzialismo in un Paese che non è riuscito nemmeno a fare la legge sul conflitto di interessi è segno di uno sbandamento culturale”, spiega, aggiungendo che nei paesi dove c’è il presidenzialismo ci sono anche straordinari contrappesi, assenti in Italia.
“Noi, invece, ci troviamo in una condizione in cui l’equilibrio tra i poteri è stato l’oggetto di un bombardamento quotidiano del berlusconismo nel corso di un ventennio”, dice. E accusa il Cavaliere di usare il Porcellum come arma di ricatto: “Siccome è lui che ha il coltello dalla parte del manico ogni giorno fa vedere chi comanda in questo scenario italiano”, attacca il leader di Sel.
Enrico Letta sabato, parlando al Festival dell’Economia di Trento, ha constatato che “non è più possibile assegnare questa elezione a mille persone”. E ha auspicato regole diverse, anche se non ha indicato nessun modello di riferimento: “Non è un sì al sistema francese. Il governo non si schiera sulle riforme costituzionali”, viene specificato in seconda battuta da Palazzo Chigi. A decidere il percorso più adatto sarà dunque il Parlamento.