Primarie, a Firenze caos registri. Renzi chiama e dà l’ok: “Cominciate”

FIRENZE – E’ stato l’ok di una telefonata di Matteo Renzi a sbloccare, a Firenze, il voto per il ballottaggio nelle numerose sezioni che restavano chiuse perché i presidenti di seggio da Italia Bene Comune non ricevevano i registri con l’albo esatto degli elettori aventi diritto al voto.

Quando verso le 8, con tantissima gente già in coda, è stato evidente che i seggi non potevano essere aperti, il segretario metropolitano del Pd fiorentino, Patrizio Mecacci, ha telefonato al comitato di Renzi informandolo del problema e chiedendo se il sindaco di Firenze fosse del parere di far avviare ugualmente le operazioni di voto.

In una telefonata successiva, Renzi ha dato il via libera, tramite il suo comitato, a che il Pd e quindi il coordinamento per le primarie aprissero anche quei seggi senza gli albi degli elettori, nonostante le condizioni organizzative difficili.

”Mecacci ci ha informato correttamente della questione – ha spiegato stasera l’avvocato David Ermini del comitato per Renzi – Ho ricevuto personalmente la sua telefonata e Renzi è stato informato. Non ritenevamo giusto privare i cittadini del diritto di votare. Il problema dell’organizzazione è un problema nostro, che verificheremo poi nel partito, ma non doveva riflettersi sui cittadini che volevano esprimere il loro voto al turno di ballottaggio”.

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