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Il Pd si “riprende” le primarie: a Napoli vince Cozzolino, a Bologna Merola. Sospetti di brogli nel capoluogo partenopeo

di luiss_vcontursi |24 Gennaio 2011 8:48

Il Pd ne ha discusso, ha pensato di eliminarle, rivisitarle, abolirle: ma le prove di Napoli e Bologna hanno dato ragione a chi le primarie le ha sempre sostenute. In entrambe le città ci sono stati dati di affluenza record, come fu solo per le primarie di Prodi. E sia a Napoli che a Bologna hanno vinto due candidati del Pd, prendendosi la rivincita sul partito di Vendola dopo la “batosta” di Milano. Nel cap0luogo partenopeo ha vinto Andrea Cozzolino, il “delfino” dell’ex governatore Antonio Bassolino, con il 37% delle preferenze su Umberto Ranieri battuto solo per mille voti di scarto. A Bologna, invece, a vincere è il Democratico Virginio Merola con il 58,3%. I numeri dell’affluenza, come già detto, sono dei migliori. A Napoli un record: 44.751 presenze ai gazebo, più che alle primarie di Prodi. Buon risultato anche a Bologna, dove i votanti sono stati 28.336, un vero e proprio boom.

Napoli. Sarà dunque Andrea Cozzolino il candidato sindaco del centrosinistra a Napoli: l’europarlamentare del Pd, sovvertendo i pronostici della vigilia che erano tutti per Umberto Ranieri, si è aggiudicato la competizione che ha sancito chi correrà per succedere a Rosa Russo Iervolino alla guida di Palazzo San Giacomo. Cozzolino ha riportato 16.358 voti (il 37,3% delle preferenze) con circa 1200 voti di scarto sul suo principale avversario Umberto Ranieri, secondo con 15.137 (34,6%). Seguono Libero Mancuso di Sinistra e Libertà con poco meno di 7.000 preferenze (15,8%) e Nicola Oddati al 12,1% con circa 5300 voti.

”Mi muoverò in modo unitario con tutte le forze della coalizione e della società civile per dare a Napoli un progetto capace di aprire una fase nuova”,le prime parole del vincitore. Molto buona la partecipazione: i votanti sono stati quasi 45.000, diecimila in più di quando si votò per designare la candidatura di Romano Prodi a premier nel 2006. Non sono mancate le polemiche e le denunce per presunte anomalie nel voto con ricorsi già annunciati su cui si pronucnerà il collegio di garanzia. Ha cominciato Libero Mancuso, segnalando la presenza al voto in diverse zone della città, Barra, San Giovanni, Secondigliano, Scampia, Piscinola, Poggioreale ed altre ancora, di associazioni, comitati e cittadini ”che notoriamente fanno riferimento al centro destra”.

Irregolarità riscontrate anche dai consiglieri regionali Corrado Gabriele e Angela Cortese, vicini ad Oddati, in modo ancora piu’ esplicito: ”Questa mattina – hanno spiegato – abbiamo avuto modo di verificare che in alcuni seggi a Scampia, a Barra e nel quartiere di San Carlo all’Arena personaggi estranei al Pd hanno condizionato il voto portando a votare persone in cambio di banconote”. Parla di gravi irregolarità in alcuni seggi dei Quartieri Spagnoli, di piazza Dante e di altre zone della citta’ anche il comitato di Andrea Cozzolino che della vicenda ha informato il comitato di garanzia e, in alcuni casi, le forze dell’ordine”. Lo stesso Ranieri ha chiesto l’intervento del comitato dei garanti. Dal Psi, in campo al fianco di Ranieri, si fa notare come la grande affluenza sia la conferma ”della discesa in campo, con mezzi tutti da verificare, dei residui apparati di potere che hanno ‘sgovernato’ Napoli in questi anni”. E chiedono di verificare gli episodi contestati sia Mancuso che Oddati. Anche un episodio di cronaca durante le operazioni di voto con una rapina a mano armata in un seggio dell’Avvocata: ne hanno fatto le spese gli elettori in fila costretti a posare i portafogli per un ammontare di qualche centinaio di euro.

Bologna. Sarà Virginio Merola il candidato sindaco del centrosinistra di Bologna: ha vinto con largo margine le primarie. Il Pd tira un gigantesco sospiro di sollievo: l’affluenza alle voto è andata oltre le migliori aspettative ed ha vinto l’unico dei tre candidati con in tasca la tessera del Pd. E’ stato soprattutto scongiurato l’effetto Milano (e l’effetto Vendola), con la candidata civica Amelia Frascaroli, sostenuta da Sel e fortemente sponsorizzata dallo stesso presidente pugliese che si è fermata al 36%, contro il 58,3 raccolto alla fine dal vincitore. Benedetto Zacchiroli, l’altro outsider, si e’ fermato al 5,7.

L’esito delle primarie è stato accolto, fin dalla chiusura dei seggi con una grande euforia. Il centrosinistra bolognese, e il Pd in particolare, ancora traumatizzato dallo choc delle dimissioni di Flavio Delbono con successivo lungo commissariamento, e non ancora ripresosi dall’esperienza Cofferati, temeva un voltafaccia da parte della sua gente, e che questo voltafaccia si manifestasse o con una bassa affluenza o con un risultato che sconfessasse i vertici del partito. Che invece possono esultare, anche considerando il percorso non completamente privo di traumi che ha portato alle primarie, con il ritiro, per motivi di salute, del candidato superfavorito, Maurizio Cevenini.

L’affluenza alle urne è stato proprio il primo motivo per far festa: al voto sono andati 28.940 elettori, oltre 4mila in più rispetto alle primarie del 2008, quelle che incoronarono Flavio Delbono, che però erano primarie di partito e si svolsero in due giorni. Il paragone con quel dato, tuttavia, turbava un po’ il sonno a chi le primarie le aveva volute, come il segretario cittadino Raffaele Donini, che le primarie le ha sempre difese e che ha incassato la sua vittoria politica. ”L’inverno del nostro scontento è finito – ha detto il neocandidato – adesso inizia la primavera di Bologna, abbiamo dimostrato di credere nella democrazia, ora si ricomincia da tre per la campagna elettorale” alludendo alla volontà di coinvolgere i due sconfitti nel percorso che porterà alle elezioni della prossima primavera.

”Abbiamo smentito tutti i Tafazzi. Ci siamo lasciati da parte un po’ del nostro passato, adesso dobbiamo coinvolgere la città in un processo di cambiamento e lo faremo insieme. Dobbiamo servire Bologna meglio di come abbiamo fatto fino ad ora”. E non ha nascosto la presunzione di tornare ad essere il modello della sinistra italiana: ”A Bersani dico – ha aggiunto – fai come noi e vedrai che riuscirai a cambiare l’Italia”. L’obiettivo di Merola sarà a questo punto quello di cercare di mantenere vivi l’impegno e la partecipazione che hanno portato a queste primarie, cercando di coinvolgere anche le circa 12mila persone che hanno scelto gli altri due candidati. I quali hanno immediatamente riconosciuto la vittoria di Merola, mettendosi a totale disposizione del candidato sindaco.

”Il vero vincitore di stasera – ha detto la Frascaroli – è il processo delle primarie che Bologna ha confermato. Adesso c’è da lavorare per aiutare il candidato. Io mi sono sentita una formichina di fianco ad un elefante, ma ho dimostrato che Bologna ha ancora voglia di democrazia e dibattito vero e vuole chiudere certe ferite”.

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