Alle primarie dell’Umbria in realtà c’è un solo candidato con probabilità di vittoria, quello vicino a Dario Franceschini, Gianpiero Bocci. Sembra non esserci partita tra il deputato nato a Cerreto di Spoleto nel 1962 e Catiuscia Marini, ex-europarlamentare, vicina a Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione uscente.
Uscito di scena Mauro Agostini, che con fierezza si era definito «candidato del popolo» (aveva portato alle consultazioni del 31 gennaio 1.700 firme), la sfida alle primarie di domenica 7 febbraio sarà ancora tra i “franceschiniani”, che appoggiano Bocci, e i “bersaniani”, che appoggiano Marini.
Ma quella della Marini appare una candidatura fiacca. L’ex sindaco di Todi, due i mandati alle spalle, ha il neo di non aver lasciato un buon ricordo negli abitanti della città umbra, pur essendoci nata. Nel 2007, infatti, i todini hanno scelto il candidato del centrodestra, Antonino Ruggiano, ad Alessandro Servoli, del centrosinistra. Caduta quindi la roccaforte rossa di Todi.
Eurodeputata alle elezioni del 2008, Marini non viene confermata nel 2009. Quindi ex sindaco ed ex europarlamentare. Il 24 novembre scorso Bersani la inserisce nella segreteria nazionale del Pd con la responsabilità “Europa, relazioni internazionali, diritti”.
Nel suo programma che dovrebbe portarla a sedere sulla poltrona di presidente della Regione Umbria, l’ex sindaco, punta su facebook, internet e le videoconferenze. Bocci invece, ieri, ha incontrato i suoi sostenitori e ha dato il via alla formazione dei comitati elettorali.
La situazione denunciata ieri da Agostini, durante l’annuncio del suo ritiro, mette in luce la confusione e la frammentarietà in cui versa in Partito democratico: «Molte forze si sono trasversalmente mosse per impedire la celebrazione delle primarie – dice l’ex candidato alle primarie – impantanando il confronto intorno a improbabili ipotesi di un candidato purchessia, indipendentemente da programmi e progetti per l’Umbria del futuro».
Domenica, comunque andrà, le primarie si celebreranno e ne uscirà un candidato per le elezioni regionali di marzo. Il dubbio rimane sulla posizione del Pd nella Regione. L’Umbria è notoriamente “rossa”, ma il partito di Bersani, oggi, sembra straniero anche a casa sua.
I commenti sono chiusi.