Primarie, Renzi alza il tiro: “Rischio brogli”. Bersani: “Noi non ne facciamo”

Pubblicato il 30 Novembre 2012 - 23:20 OLTRE 6 MESI FA
“Rischio brogli”, Renzi alza il livello dello scontro. Bersani: “Noi non ne facciamo”

ROMA – Dalle regole ai brogli. Sale e si fa altissimo il livello dello scontro tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani con lo sfidante che seppure attraverso un suo comunicato usa una parola tabù, che in una competizione tutta interna al partito non si dovrebbe usare: “Brogli”. La voce arriva subito a Bersani che smette di parlare di regole e destra e risponde secco: “Noi non ne facciamo”.

Inizia tutto venerdì sera quando il Comitato Renzi in una lettera inviata ai Garanti, parla di rischio di brogli e conseguenti controversie sul procedimento di voto delle primarie chiedendo ”formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente nella stessa giornata del 2 dicembre”. Tutto solo pochi minuti dopo l’ennesimo invito al voto rivolto agli elettori assenti al primo turno. Nello specifico quelli del sito domenicavoto.it che hanno ricevuto una mail con l’invito a presentarsi al seggio con la mail stampata.

Ma è ovviamente la lettera ai garanti a fare più rumore, proprio per l’allusione ai brogli e a possibili ricorsi successivi al voto. Insomma a veleni, questi davvero tossici per il Pd, successivi alle primarie.

Il “Comitato per la Candidatura di Matteo Renzi” (qui di seguito “il Comitato Renzi”), con sede in Firenze Via Martelli n. 5 – si legge nella nota per i Garanti – rileva quanto segue, nell’interesse della democrazia italiana, di tutta la coalizione di centro sinistra, del Partito Democratico, dei candidati in corsa e, infine, ma soprattutto, nell’intereresse .del vincitore delle primarie, chiunque esso sia, a non dover affrontare controversie sul procedimento e a .poter contare su una leadership forte e riconosciuta da tutti, anche dagli avversari politici.

Il Comitato Renzi spiega anche dove si potrebbe imbrogliare, nell’utilizzo “non controllato delle schede di registrazione”.

 un altissimo numero di “schede dell’elettore” (quelle contenenti i veri e propri cedolini di ammissione al voto) non utilizzate è rimasto depositato presso le varie sedi degli Uffici Elettorali presenti sul territorio. Tale materiale potrebbe essere utilizzato fraudolentemente nel seguente modo: -la scheda viene consegnata ad un elettore che non ha votato al primo turno né si è registrato per tempo; -l’elettore si reca al seggio in data 2 dicembre 2012 e chiede di votare esibendo la scheda col tagliando; -il seggio non è organizzato per eseguire una verifica elettronica nominativa immediata (i dati sono stati inseriti a mano in registri la cui consultazione istantanea è impossibile); -il seggio, come ovvio che sia, ammetterà al voto senza problemi chi esibisca il titolo per votare (cioè la scheda di cui sopra).

Si aggiunga – prosegue il Comitato – che i vari casi di distruzione o scomparsa degli elenchi degli elettori (vedi caso Napoli di oggi stesso) rendono il suddetto problema ancora più grave.

Quindi l’invito conclusivo, sempre lo stesso, tutti a votare domenica:

Al fine di evitare i rischi di cui sopra, il Comitato Matteo Renzi richiede formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente nella stessa giornata del 2 dicembre 2012, previa sottoscrizione di apposita autocertificazione del fatto di non avere votato in data 25 novembre 2012 per motivi indipendenti dalla loro volontà.

Immediata e secca la replica di Bersani. ‘Noi non ne facciamo certo di brogli, noi le regole le rispettiamo e quando dico noi penso di dire tutti gli elettori dei progressisti, del Pd e tutti i candidati. Perché chi si candida a governare deve per primo dimostrare che rispetta le regole e dare l’esempio perché abbiamo alle spalle troppi anni nei quali il fatto di cambiare le regole in corso d’opera per le convenienze di qualcuno ci ha portato un sacco di guai”.

Resta però uno scontro che si fa di giorno in giorno più teso. Giovedì era andata in scena la paura di Bersani nella forma del ricorso a quattro contro la pagina sui quotidiani fatta pubblicare a pagamento da Matteo Renzi. Venerdì la nuova mossa di Renzi, mossa forse dettata dalla paura di non farcela. Quindi si evocano “preventivamente” i brogli e si forza il blocco dei votanti al ballottaggio. Comunque vada a finire il rischio è che la competizione non finisca domenica con il ballottaggio.