ROMA – Ignazio Marino vince le primarie per il sindaco di Roma: sarà lui a correre, per il centrosinistra, come primo cittadino di Roma. Il chirurgo ha avuto la meglio sugli altri 5 sfidanti: Gemma Azuni, Mattia Di Tommaso, Paolo Gentiloni, Patrizia Prestipino e David Sassoli. Ma il voto di domenica è stato segnato dalle polemiche. I comitati di Gentiloni dicono che ci sono state irregolarità e un membro della direzione del Pd, la renziana Cristiana Alicata, denuncia “file di rom ai seggi” e sostiene che siano “stati comprati i voti”.
”Grazie a tutti i romani – ha detto il vincitore parlando nella sede del comitato elettorale – che hanno trasformato questo esperimento di democrazia in una grande gioia. Ora dobbiamo liberare il Campidoglio da una politica oscura. Noi cambieremo tutto“. E ”a maggio – ha aggiunto – festeggeremo in Campidoglio”. Tocca quindi a Marino sfidare l’attuale primo cittadino Gianni Alemanno, l’avvocato del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito e l’imprenditore Alfio Marchini. Secondo Nichi Vendola, “Ignazio Marino sarà un grande sindaco, la città ha bisogno e voglia di cambiamento”.
L’affluenza nei 223 seggi, come fa sapere il comitato ‘Roma bene Comune’, è stata tra i 100.000 e i 102.000. E a turbare l’andamento della ‘domenica elettorale’ sono stati i sospetti di ‘scorrettezze’ e di ‘voti comprati’. Un componente della direzione del Pd Lazio, Cristiana Alicata, denuncia su Fb le “solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica”. Si tratta di “voti comprati” afferma con certezza. A Tor Bella Monaca, la polizia interviene dopo una violenta lite tra esponenti del Pd, nata perché alcuni testimoni sostenevano di aver visto fuori dal seggio immigrati ‘ricevere dei soldi’. Ma dal partito romano frenano: “Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia”.
Il vicepresidente del consiglio del VI Municipio, Fabrizio Cremonesi denuncia però che “la presenza massiccia di comunità straniere al voto induce a pensare che ci sia un semi-falsamento nell’esito delle primarie”. “Ci sono stati anche fatti pesanti di intimidazione e addirittura aggressione verbale se non fisica nel seggio di Tor Bella Monaca – aggiunge – dove la segretaria del circolo aveva impedito il voto ad alcuni immigrati non in possesso dei requisiti”.
L”affairé prende piede sui social network e attraverso dichiarazioni stampa ma nei prossimi giorni rischia di finire in una battaglia di carte bollate. Soprattutto perché non è l’unica nube nel cielo delle primarie: una dei sei candidati, Gemma Azuni (Sel), annuncia: “Ci hanno segnalato numerosissime irregolarità come la presenza di materiale elettorale di altri candidati all’interno di alcuni seggi. Le verificheremo e vedremo se ci sono i presupposti per fare ricorso”.
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