Primo maggio negozi aperti: stoccate a distanza tra Renzi e la Camusso

Pubblicato il 30 Aprile 2011 - 00:38 OLTRE 6 MESI FA

Mattteo Renzi (foto LaPresse)

FIRENZE – Primo Maggio, negozi aperti? Il segretario della Cgil Susanna Camusso lancia una provocazione: ”Proviamo a proporlo ai francesi per il giorno della Presa della Bastiglia. Si metterebbero a ridere”. A Firenze, dunque, si è consumata una nuova giornata di polemiche sull’apertura dei negozi il giorno della Festa dei Lavoratori mentre da Torino il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino lanciava un ultimo appello ”al confronto in extremis a sindaci e sindacati” perché  trovino un accordo, rivolto soprattutto a Firenze e a Milano.

Camusso ha chiuso nel capoluogo toscano la manifestazione ‘La festa non si vende’ organizzata dalla Filcams-Cgil. Il sindaco Matteo Renzi, che con altri sindaci e’ tra i supporter dell’apertura, ha risposto a distanza: ”Noi applichiamo una legge che si chiama legge Bersani. Il segretario della Cgil Susanna Camusso la prossima volta che vede Bersani glielo dica”.

”Decidiamo che ci sono dei giorni che sono nostra identità e che non sono trasformabili, commerciabili – ha detto Camusso – Io non so se il primo maggio sia più importante del 25 aprile ma stiamo parlando di due giorni, non di mesi: e mi sono detta che nel resto del mondo ci sono feste sacre ed inviolabili”.

Senza attaccare direttamente il collega di partito e sindaco di Firenze, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che stamane ha preso parte all’incontro con Camusso, ha annunciato che la giunta presenterà la prossima settimana la proposta di legge per regolamentare il lavoro nei giorni festivi. Rossi si era già espresso a favore della chiusura dei negozi e del rispetto della Festa del Lavoro. ”Come faccio io sull’apertura dei negozi – ha osservato Renzi parlando con i giornalisti a Palazzo Vecchio – a Firenze lo fa Chiamparino a Torino e tanti altri sindaci di centrosinistra in tutta Italia: perché allora c’è polemica solo con Firenze? Evitiamo di fare polemiche perché un sindaco sta antipatico”.

Il sindaco di Firenze ha rilanciato anche un messaggio ai sindacati che in sintesi è un ‘no alla concertazione’ su questo come su altri argomenti. ”Se i sindacati di Firenze hanno voglia di fare un ragionamento con noi sul futuro della città sono i benvenuti”, ma ”se pensano di poter continuare a governare pezzi delle aziende si sappia che siamo pronti al confronto totale. L’idea che i sindacati si permettano di continuare a governare le aziende di questa città è finita”.

L’iniziativa del sindaco di Firenze sta riscuotendo intanto opposizioni e simpatie trasversali. Il Pd fiorentino non ha approvato un documento di aperta critica a Renzi e ha respinto l’adesione allo sciopero delle commesse, il Primo Maggio, ma ha trovato un difficile punto di equilibrio esprimendo ”solidarietà alle commesse che sciopereranno per i propri diritti”. E se nel Pdl si puo’ cogliere un atteggiamento di plauso per la posizione renziana, il parlamentare dell’Udc Francesco Bosi annuncia che domenica sara’ in piazza insieme a sindacati e lavoratori. ”Il primo maggio e’ una festa importante – ha spiegato -, celebrata da sempre in tutto il mondo. E’ sbagliato metterla in discussione”.