Processi brevi: parole di Bersani e scontro Lega-Fini

Pubblicato il 15 Novembre 2009 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA

Pierluigi Bersani, segretario del Pd, a Saint Vincent per il congresso annuale della Fondazione ‘Carlo Donat-Cattin’, risponde ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare la disponibilità della maggioranza a rivedere il testo del disegno di legge.

“Non credo che il ddl sul processo breve sia molto aggiustabile, un testo che non riconosce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, questo è un tema insuperabile, è già un passo avanti – ha spiegato Bersani – che venga fuori dalla maggioranza che bello non è”.

Il braccio di ferro sul ddl ‘abbrevia processi’ prosegue anche all’interno del Pdl. Motivo del contendere tra Lega e area finiana è l’inclusione nella lista dei reati di grave allarme sociale che non beneficeranno del processo breve tutti quelli legati all’immigrazione, accomunando così – come sostenuto anche nei giorni scorsi dal ‘Secolo d’Italià – l’immigrato che viene in Italia alla ricerca di lavoro con il boss mafioso.

C’é una “discussione aperta” nella maggioranza sul ddl del processo breve che riguarda il tema dell’immigrazione ha confermato anche Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, a margine del congresso della Fondazione Donat-Cattin. “Si può ripristinare – ha detto Cicchitto, riferendosi alle tipologie di reati esclusi dal processo breve – quello che era stato scritto originariamente, rispetto all’immigrazione, che riguardava i delitti e non i reati”.

Sul disegno di legge del processo breve “la maggioranza tiene anche perché il testo proposto non è uno scandalo”. Sul tema della giustizia “non c’é gelo tra Berlusconi e Fini, il ddl sulla giustizia è stato concordato”, ha aggiunto Cicchitto. L’esponente del Pdl ha poi ricordato che “analoghi ddl furono presentati anche dalla sinistra, solo che quando li presenta lei sono la quintessenza del diritto, quando li presentiamo noi vengono demonizzati