Prescrizione breve, Alfano: “A rischio solo lo 0,2% dei processi penali. Viareggio prescritto nel 2032”

Il ministro Alfano (Foto Lapresse)

ROMA – Se la norma sulla prescrizione breve passasse sarebbe a rischio solo lo 0,2% dei processi penali. Ogni anno invece si prescrive normalmente il 5% di questi procedimenti. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, fa così il bilancio dell’impatto che la norma ora all’esame della Camera potrebbe avere sull’ordinamento giudiziario. Secondo il guardasigilli ogni anno sono 170.000 i processi che si prescrivono normalmente.

“Il reato di disastro ferroviario per la tragedia di Viareggio si prescriverebbe in un tempo lontanissimo: 23 anni e 4 mesi: se ne parlerebbe per il 2032 o addirittura per il 2044”, ha assicurato, riferendosi al testo sulla prescrizione breve, nell’Aula della Camera Alfano.

E per il caso dell’Aquila, ha aggiunto il Guardasigilli, la prescrizione diminuirebbe ”solo di pochi mesi”, elencando tutta una sfilza di dati; stesso discorso vale anche per i reati di bancarotta come quello della vicenda Parmalat.

I processi penali, insomma, in media durano 317 giorni in primo grado, 738 in Appello, 204 in Cassazione. Il che significa che un processo penale dura in media, per tutti e tre i gradi di giudizio, 1259 giorni cioè tre anni e cinque mesi. A questi tempi si devono aggiungere quelli delle indagini che durano in media 400 giorni. La riduzione dei tempi di prescrizione con questa norma, insomma, aggiunge Alfano, sarebbe minima.

Per i processi che riguardano il reato di corruzione in atti giudiziari, ad esempio, sottolinea il Guardasigilli, invece che in 10 anni si prescriverebbe in 9 anni e 4 mesi. Il regime della prescrizione, aggiunge, resterebbe quello che venne introdotto nel 2005 (con la legge cosiddetta ex Cirielli ndr) quindi anziche’ preoccuparsi di questa norma che in realta’ avra’ un impatto minimo, osserva in sintesi, sarebbe bene che ci si preoccupasse dei ritardi della magistratura

”Se l’impatto di questa norma è così modesto perchè state bloccando il Parlamento da settimane con una norma del genere?”. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, risponde così ad Alfano. I deputati dell’opposizione hanno applaudito a lungo l’osservazione di Casini.

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