Processo breve e sciopero dei penalisti, settimana delicata per la giustizia

Pubblicato il 10 Gennaio 2010 - 18:18 OLTRE 6 MESI FA

Il tema della giustizia dovrebbe agitare il dibattito politico anche in questa settimana. Mentre lunedì si terrà il vertice del Pdl sulle possibili riforme da mettere in cantiere, vertice che segnerà il rientro ufficiale del premier dopo la convalescenza, le udienze nei tribunali e l’attività nelle procure della Penisola saranno a rischio per lo sciopero dei penalisti. I circa novemila avvocati aderenti all’Unione delle camere penali, infatti, sciopereranno contro il processo breve alla vigilia della discussione del provvedimento in Senato.

Ma anche contro le mancate riforme strutturali per il settore a cominciare dalla separazione delle carriere. Al Consiglio superiore della magistratura si profila intanto un parere negativo sul decreto legge con cui il governo intende risolvere il problema dei vuoti di organico nelle procure imponendo trasferimenti d’ufficio nelle sedi più disagiate. A due mesi di distanza dall’ultima protesta sull’emergenza carceri, a novembre, i penalisti, come detto, torneranno a incrociare le braccia.

Per l’Unione delle camere penali, infatti, va risolto alla radice il problema dei rapporti fra politica e giustizia attraverso “riforme organiche anche costituzionali”. Il Ddl sul processo breve, al contrario, è «una nuova e inammissibile scorciatoia, destinata a portare a un ulteriore blocco del processo riformatore», che dovrebbe partire dalla separazione delle carriere, dalla riforma del Csm e dell’azione penale.

I penalisti criticano il provvedimento anche perché contiene «macroscopici profili di illegittimità costituzionale», visto che «discrimina gli imputati sulla base di condizioni soggettive o della natura e gravità del reato».