Processo breve: opposizioni fanno ostruzionismo, Cdm a pranzo per far votare i ministri

ROMA – E’ battaglia all’ultimo sangue alla Camera sul processo breve: le opposizioni hanno deciso di fare ostruzionismo “preventivo” pur di rallentare l’iter del disegno di legge. Hanno iniziato, nella mattina di mercoledì, facendo ostruzionismo sul processo verbale della seduta di martedì. Un modo, insomma, per bloccare i lavori e rimandare il più possibile il previsto esame del testo sul processo breve. Intanto con una decisione inedita la riunione del governo in calendario per domani è stata convocata “dalle 13,30 alle 15″ proprio per garantire la presenza di tutti i ministri in aula.

Dopo che è stato letto il verbale, tutti i deputati delle opposizioni che sono intervenuti nella seduta di martedì, e che sono stati quindi citati nel verbale stesso, hanno chiesto di intervenire per una precisazione su come vada correttamente riportato il proprio intervento. Il tutto appellandosi ad un articolo del regolamento (il numero 32, comma 3) che permette questo. I deputati di opposizione che, in base al regolamento, possono intervenire sono una cinquantina.

Considerato che ciascuno ha a disposizione cinque minuti per parlare, gli interventi sul processo verbale possono andare avanti per 250 minuti circa, pari ad oltre quattro ore: il che vuol dire che la mattina sarà sostanzialmente dedicata solo al processo verbale.

La manovra ostruzionistica è stata preparata da ieri: sulle disposizioni a favore dei piccoli comuni erano stranamente intervenuti diversi deputati di opposizione malgrado il testo fosse condiviso con la maggioranza. Serviva a ”accumulare” possibili oratori sul processo verbale nella seduta di oggi. Prima di arrivare al processo breve, l’Aula ha in calendario la legge comunitaria e la nuova normativa sulla contabilità dello Stato.

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