Processo Mediaset, Berlusconi affidato ai servizi sociali per un anno?

di Francesca Brunati
Pubblicato il 24 Novembre 2013 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA
Processo Mediaset, Berlusconi affidato ai servizi sociali per un anno

Processo Mediaset, Berlusconi affidato ai servizi sociali per un anno (Foto LaPresse)

MILANO – Una frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa nel 2002 e nel 2003 attraverso irregolarità nella compravendita dei diritti-tv Mediaset. Con questa accusa Silvio Berlusconi lo scorso agosto è stato condannato definitivamente a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, e poco più di un mese fa si è visto infliggere due anni di interdizione dai pubblici uffici dalla Corte d’appello di Milano. E poiché la pena al ‘netto’ da scontare è di un solo anno, l’ex premier, anche per aver ampiamente superato i 70 anni, non finirà in carcere.

Invece per lui ci saranno, probabilmente, poco più di dieci mesi di affidamento in prova ai servizi sociali. In attesa del voto sulla decadenza da senatore e mentre la difesa del Cavaliere sta lavorando a un’eventuale richiesta di revisione del processo, nei prossimi mesi il caso Mediaset ‘calcherà’ ancora certamente due volte le aule giudiziarie. Davanti agli ermellini si discuterà di nuovo della pena accessoria in quanto la difesa dell’ex capo del Governo ha già annunciato l’impugnazione del provvedimento di condanna a due anni di interdizione.

La procedura di affidamento in prova ai servizi sociali, invece, è già stata avviata davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano dopo il deposito dell’istanza, avvenuto lo scorso 11 ottobre, e potrebbe concludersi la prossima primavera. In quel periodo, infatti, a meno di una accelerazione, dovrebbe arrivare la decisione sulla richiesta dell’ex premier ‘ al quale è stato revocato il passaporto – che, in caso di via libera da parte dei giudici, inizierebbe il suo percorso di reinserimento che dovrebbe durare almeno dieci mesi e mezzo.

E questo, perché, dai 12 mesi da scontare, come prevede la legge, potrebbero essere tolti 45 giorni se nei primi sei mesi il percorso di messa in prova ‘ non si sa ancora se avverrà a Roma, dove il Cavaliere ha preso la residenza, o ad Arcore – sara’ giudicato positivo. Difficile che l’istanza di affidamento in prova non venga accolta. Se così non fosse ‘ ma è altamente improbabile ‘ al Cavaliere toccherebbe la detenzione domiciliare ma non il carcere.