Corruzione. Penati-Berlusconi si salvano? Corriere e Repubblica ipotesi contro

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA –  Il Corriere della Sera titola: “Quella norma non salva né Penati né Berlusconi. Prescrizione nel 2017 per il processo a Monza. Nel 2019 per il caso Ruby”. Opposta invece la posizione di Repubblica: “Da Penati a Berlusconi, i processi che saltano se salta la riforma”.

Si parla del disegno di legge anticorruzione, sul tavolo ci sono due scenari nel caso la riforma venisse approvata: cosa succederebbe ai processi di Filippo Penati e Silvio Berlusconi, rispettivamente sul “Sistema Sesto” e sul cosiddetto “Rubygate”?

Due le ipotesi, dunque, sui giornali. Nel primo caso la giustizia farebbe il suo corso senza problemi. Nel secondo,  invece, le nuove norme -accorciando i termini di prescrizione e modificando il reato di concussione e delle pene previste- metterebbero a rischio le inchieste e i relativi processi. Il testo presentato alla Camera prevede un abbassamento da 12 ad 8 anni del reato di concussione per induzione e il governo ha incassato tre fiducie ieri 14 giugno.

Nel caso numero uno, Luigi Ferrarella dalle colonne del Corriere della Sera spiega:

Non è vero che la legge contenga una norma destinata a mandare al macero il processo che la Procura di Monza è orientata a chiedere per l’ex capo della segreteria politica del segretario pd Bersani: per il semplice fatto che la legge non inciderà sulla prescrizione delle due imputazioni di corruzione e delle due ipotesi di violazione della legge sul finanziamento dei partiti datate 2008-2009 e 2008-2010, che continueranno a prescriversi dopo 7 anni e mezzo, tra la metà 2016 e metà 2017. Poi ci sono tre accuse di concussione, l’attuale articolo 317 che punisce da 4 a 12 anni «il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente denaro od altra utilità».

E ancora:

La nuova legge vuole scinderlo in due fattispecie: il nuovo articolo 317 che con pena da 6 a 12 anni punirà il pubblico ufficiale che costringe il privato (vittima non sanzionata); e il 319-quater che punirà sia il pubblico ufficiale (da 3 a 8 anni) che induce il privato, sia il privato (fino a 3 anni) indotto a dare o promettere. Questo abbassamento delle pene si riverbera sulla prescrizione, parametrata sul massimo della pena più un quarto. I capi A e B, che per l’area ex Ercole Marelli a Sesto accusano l’allora sindaco Penati d’aver indotto due imprenditori a una iniqua permuta di terreni, risalgono al 2000 e oggi si prescriverebbero nel 2015 in 15 anni (12 di pena massima più 3), mentre con la nuova legge si sarebbero già prescritti nel 2010 in 10 anni (8 più 2). Diverso l’impatto sul capo C, che imputa a Penati di aver indotto un costruttore a promettergli 20 miliardi di lire, versargliene 4 e affidare incarichi per 1,8 milioni di euro a due professionisti delle coop rosse per l’area ex Falck: l’accusa è fino al 2004, sicché l’attuale prescrizione, ancorata al 2019, con la nuova legge arriverebbe già nel 2014: termine stretto per tre gradi di giudizio.

Secondo il Corriere il processo Ruby, dove Berlusconi è imputato di concussione per la famosa telefonata in Questura, non salterebbe. Ecco perchè:

 I timori che non vi sia continuità normativa tra il vecchio 317 e il nuovo 319-quater sembrano dimenticare che per la posizione del pubblico ufficiale Berlusconi tutte le ipotesi ricomprese nel vecchio articolo 317 andrebbero a finire o nel nuovo 317 o appunto nel 319-quater, in una successione meramente modificativa di leggi penali (indicata già da studiosi come Dolcini e Palazzo) sulla base dei criteri fissati dalla Cassazione a sezioni unite nella sentenza 25887 del 26 marzo 2003. È vero invece che la prescrizione scende da 15 a 10 anni, ma per il processo Ruby (già in stadio avanzato in Tribunale) si traduce in maggio 2019.

Emilio Randacio su Repubblica invece spiega così cosa succederebbe al processo sul Sistema Sesto, un pezzo dell’inchiesta sarebbe in pericolo e le Coop potrebbero essere salve:

Sarebbero coperte da prescrizione le accuse a Filippo Penati, a Giordano Vimercati e agli uomini delle coop rosse (…) Mentre le coop rosse sarebbero totalmente salve, per fatti tra il 2000 e il 2004, nulla eviterà il processo a Penati per gli altri capi di imputazione: le presunte tangenti per la terza corsia dell’autostrada A7 e per i finanziamenti illeciti alla sua associazione “fare Metropoli”.

Il Rubygate invece salterebbe secondo Repubblica perché la prescrizione arriverebbe con le nuove norme 5 anni prima e la difesa avrebbe armi in più.

Il processo non rischia lo stop, ma la prescrizione si accorcia al 2020. Potrebbe però offrire un’insidia, spiegano fonti della Procura, nel caso i difensori di Berlusconi volessero dare un’interpretazione estensiva della riforma coinvolgendo anche il funzionario della Questura che fece rilasciare Ruby.