MILANO – Continuano le cure e le visite fiscali per Silvio Berlusconi, ricoverato da venerdì all’ospedale San Raffaele di Milano, per una uveite. Sotto monitoraggio è la pressione sanguigna, che continua a restare alta. Se le condizioni dovessero rimanere queste, è probabile che trascorra un’altra notte in ospedale, fanno sapere i medici del San Raffaele. E dopo la richiesta, respinta, per il processo Mediaset, ecco che la difesa di Berlusconi presenta una nuova istanza di legittimo impedimento ai giudici del processo Ruby, in cui l’ex premier è imputato di concussione e prostituzione minorile. E, come da copione, i pm dispongono un’altra visita fiscale.
Il tribunale venerdì ha accolto l’impedimento di Silvio Berlusconi a causa del ricovero per una uveite agli occhi dopo l’arrivo della certificazione secondo cui il quadro clinico del paziente era “peggiorato” ed era necessario “modificare la terapia” antinfiammatoria ricoverandolo “per un monitoraggio”. Dopo che Ghedini e Longo avevano comunicato che il loro assistito voleva “essere presente per valutare l’esigenza e l’opportunità di rendere ulteriori dichiarazioni spontanee”, il collegio ha rinviato il processo a oggi, ritenendo “esaustiva allo stato la documentazione” e, di conseguenza, “legittimo e assoluto l’impedimento”.
Sabato, però, le cose sono cambiate perché la Corte d’appello, nel processo sui diritti tv Mediaset in cui Berlusconi è imputato di frode fiscale, ha mandato al San Raffaele una visita fiscale che ha confermato la diagnosi, ma ha stabilito che l’ex premier può essere presente in aula, pur se i sintomi dolorosi “possono interferire sull’efficacia psicofisica del soggetto”.
Ghedini e Longo hanno lasciato il Tribunale per recarsi alla riunione dei parlamentari del Pdl convocata dal segretario Angelino Alfano alla Confcommercio in corso Venezia. Per poter partecipare all’incontro avevano chiesto al collegio dei giudici che venisse dichiarato il loro legittimo impedimento all’udienza di lunedì. Istanza a cui il pm Antonio Sangermano si è opposto. Al loro posto resta l’avvocato Giorgio Perrroni in qualità di sostituto processuale.
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