Profughi Libia. Formigoni a Pisapia: "Leggi bene, poi parla"

MILANO- Il tema degli immigrati clandestini è stato la causa del primo scontro, verbale e a distanza, tra il neo sindaco di Milano Giuliano Pisapia, della sinistra, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, della destra e di Comunione e liberazione.
Lo sunto è stato dato da una dichiarazione di Pisapia, che ha partecipato alla festa multietnica Living Together, a Corvetto, nella zona sud di Milano e in quela occasione ha assicurato che per l'accoglienza dei profughi in arrivo dalla Libia ''Milano farà la sua parte''.
Proprio venerdì il sindaco di Pieve Emanuele, Rocco Pinto, ha
minacciato le dimissioni se entro il 10 giugno non saranno
smistati nelle altre cittadine della Lombardia i circa 400
profughi arrivati a meta' maggio.
Pisapia ha assicurato che Milano fara' la sua parte in
accordo con i sindaci dei Comuni della Provincia e anche con la
Regione Lombardia, che ''non ha preso in mano la questione''
finora.
''Milano – ha aggiunto – deve tornare ad essere la citta'
dell'accoglienza''.
Piccato, ha subito reagito Formigoni: ''Primo scivolone del sindaco Pisapia. Non e' affatto vero, come da lui affermato, che la Regione non avrebbe fatto la sua parte nella gestione dell'emergenza
profughi. La realta' e' che come previsto
nell'intesa tra Stato e Regioni il responsabile della Protezione
civile, prefetto Gabrielli, ha scelto tra le fila dei funzionari
dello Stato un commissario attuatore con pieni poteri che per
Regione Lombardia lavora d'intesa con i prefetti. A lui sia la
Regione, sia le Province, sia i diversi Comuni, hanno offerto
finora piena collaborazione''.
Contro replica dello staff di Pisapia: il sindaco spera di avere ''al piu' presto un confronto sereno con
la Regione'' sulla questione dei profughi arrivati dalla Libia.
''Senza alcuna volonta' polemica, a noi risulta che la Regione Lombardia sia l'unica in Italia
che fin dall'inizio dell' emergenza profughi ha abdicato al
ruolo di regia politica della gestione di questa emergenza. Cosa
che sarebbe necessaria per gestire in modo equilibrato sul
territorio i flussi di profughi in base alla ripartizione
prevista dall'accordo Stato Regioni''.
Proprio venerdì il presidente dell'Anci Lombardia, Attilio
Fontana, ha scritto una lettera indirizzata fra gli altri al
ministro dell'Interno Roberto Maroni, al capo dipartimento della
protezione civile Franco Gabrielli, al presidente della Regione
Roberto Formigoni e all'incaricato per l'emergenza profughi in
regione Roberto Giarola esprimendo ''grande preoccupazione'' e
chiedendo un intervento diretto dello stesso Maroni perché convochi
tutte le istituzioni per definire le competenze.
Ha scritto Fontana: ''Pur riconoscendo il volenteroso impegno per le soluzioni
messe in campo giorno per giorno e caso per caso dal
Dipartimento di Protezione Civile, che di fatto e' stato
chiamato a sopperire la mancata individuazione del soggetto
attuatore per la Lombardia, appare chiaro
che l'inesistenza di una regia istituzionale sta
caratterizzandosi come una ''emergenza nella emergenza''.
Contro contro replica di Formigoni: la Lombardia rivendica di non essere
l'unica Regione ''ad aver scelto la soluzione del soggetto
attuatore di governo'' per gestire l'emergenza profughi.
Un comunicao di Formigoni afferma: ''Lo staff di Pisapia raddoppia
l'errore del sindaco. Regione Lombardia non e' l'unica ad aver
scelto la soluzione del soggetto attuatore di governo e siamo
pronti a fornire allo staff di Pisapia i nomi delle altre
Regioni. E'offensivo parlare di unica Regione perche' l'intesa
Stato-Regioni prevede la soluzione adottata da noi. Capiamo che
il sindaco Pisapia si e' appena insediato, ma gli consigliamo di
documentarsi prima di parlare la prossima volta''.

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