Profumo pensa alle università: “Test e corsi in inglese per aprirci”

ROMA – ''L'apertura delle universita' italiane agli studenti stranieri deve essere un 'progetto Paese' che coinvolge molti attori, dall'universita' all'impresa, e si attua su piani diversi: non bisogna pensare nella solita chiave della sola normativa, anche perche' negli anni, di regole e regolette ne abbiamo scritte fin troppe''. Lo afferma al Sole 24 Ore il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, presentando un piano di apertura degli atenei italiani agli studenti stranieri che prevede test di valutazione internazionali, un impulso crescente ai corsi di lingua inglese, un portale unico sul web per la comunicazione dell'offerta, lo snellimento delle pratiche burocratiche.

''Il problema noto – spiega Profumo – e' quello di aumentare la presenza nelle nostre universita' di studenti che provengano dai grandi Paesi non solo europei''.

''L'internazionalizzazione – prosegue – e' un investimento economico e organizzativo ma poi il Paese ne deve raccogliere i frutti. Se portiamo studenti stranieri alla laurea e al dottorato, dobbiamo fare in modo che poi possano lavorare nelle nostre imprese, altrimenti l'intero progetto cade sull'aspetto piu' importante. Da questo punto di vista – aggiunge – non occorre inventare nulla: basta trasferire anche in Italia le migliori prassi internazionali per consentire alle imprese di lavorare con persone qualificate e individuate in modo selettivo''.

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