Il progetto Berlusconi: voto a ottobre e per ricandidarsi come premier

Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA – L’idea, non “ufficializzata” ma neppure così segreta, è quella di far cadere Mario Monti dopo la riforma del Lavoro e prepararsi per elezioni anticipate ad ottobre 2012. Idea di Silvio Berlusconi che si guadagna il titolo di apertura del Corriere della Sera dove però più che idea è “spettro” se non altro perché qualche problema, a livello di tenuta finanziaria e reazioni dei mercati, in caso di caduta del governo ci sarebbe.

Per il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani si trattda invece di certezza, come a dire che Berlusconi, tra una esternazione anti euro e l’altra è già in campagna elettorale. “Tutte le dichiarazioni del Pdl portano là – è il pensiero del segretario del Pd – il rischio del voto a ottobre esiste davvero”. Ed il disegno, secondo Bersani, è preciso e finalizzato a presentare nuovamente Berlusconi e non Angelino Alfano, come candidato premier: “Il Cavaliere ha uno spartito, che è border line rispetto al grillismo, ed è quello per cui un giorno dice che dobbiamo uscire dall’euro, e quello dopo aggiusta il tiro, ma lascia capire che l’aria tanto è quella. Ora il problema è che oltre a uno spartito bisogna sempre avere anche un interprete e Berlusconi vede che Alfano non ce la fa a recitare quel copione e pensa di poter essere lui il solo interprete”.

Gli elementi problematici però non mancano. A cominciare dai sondaggi, quelli che continuano a dare il Pdl in profonda difficoltà. Se la campagna elettorale iniziasse oggi, infatti, il partito dell’ex premier partirebbe diviso, con una leadership contesa e soprattutto 7-8 punti dietro al Pd, sostanzialmente appaiato al Movimento di Beppe Grillo. Un “suicidio”? Forse. Berlusconi però è convinto di poter recuperare punti proprio cavalcando lo scontento crescente verso Monti di parte dell’elettorato e di buona parte dei potenziali votanti del Pdl.

Resta aperta la questione leadership. Come scrive Ugo Magri sulla stampa l’ex premier aveva promesso di fare l’allenatore. Ora invece si prepara a tornare centravanti. E non tutti nel partito sono contenti. Per vincere le elezioni, però, un compromesso resta possibile.

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