Le proposte di Luca Zaia dal palco di Pontida. Il governatore dice basta al dialetto romano in tv

Luca Zaia sul palco di Pontida

Dal palco di Pontida, dove il popolo leghista si è dato appuntamento per il raduno annuale, il presidente del Veneto Luca Zaia ha fatto la voce grossa contro i dialetti in televisione: «Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano. Ci sono decine di migliaia di persone che parlano e pensano in veneto. Non capiamo per quale motivo sarebbe un’offesa parlare in veneto e in bergamasco in televisione». Il governatore non si è fermato qui. Ha infatti aggiunto: «Siamo stufi di sentir dire che c’è bisogno degli extracomunitari, perché certi lavori qui non si vogliono più fare. Noi vogliamo pensare prima ai nostri lavoratori, gli altri si arrangino. È una superballa dire che c’è bisogno degli extracomunitari. Noi vogliamo fare liste di collocamento differenziate per pensare prima ai nostri cittadini, poi a quelli del resto del mondo».

Zaia si è scagliato anche contro il deficit sanitario di molte regioni. Anche in questo caso nessuna mezza misura: «Noi ne abbiamo le tasche piene e agli altri diciamo arrangiatevi». L’esponente della Lega è poi ritornato sulla questione del crocifisso nelle scuole: «In Veneto noi facciamo ancora il presepe e nelle scuole vogliamo il crocifisso. Il crocifisso è il segno della fede ma anche dell’identità di un popolo».

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