Protesta sindaci. La marcia dei 400 amministratori contro il governo

Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

Piazza San Babila a Milano si sta lentamente riempiendo di tricolori: le fasce di centinaia dei sindaci lombardi che stamattina sono pronti a manifestare contro il governo. Secondo la Questura di Milano sono almeno 400 gli amministratori della Lombardia in corteo verso la prefettura di Milano, per protestare contro i tagli agli enti locali e ai rigidi vincoli del patto di stabilità interno. Una protesta pacifica e un atto simbolico da consumare: i sindaci consegneranno infatti la fascia tricolore nelle mani del prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi.

“I sindaci lombardi vogliono garantire opere pubbliche e servizi” è lo striscione dell’Anci Lombardia sostenuto dai sindaci di tutti gli schieramenti politici, dal leghista Attilio Fontana di Varese a quello del Pd di Sesto San Giovanni, da Lorenzo Guerini primo cittadino di centrosinistra a Lodi a Ettore Fusco sindaco del Carroccio di Opera.

Tutti i sindaci chiedono «una modifica delle regole del patto di stabilità» e lamentano «i tagli ai trasferimenti statali, che nel frattempo sono aumentati». L’iniziativa è promossa dall’Anci Lombardia che chiede al governo un confronto per «premiare i comuni virtuosi». A spiegare, fra gli altri, il senso della protesta è stato Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese e presidente di Anci Lombardia, che ha detto: «Questa è la protesta di un territorio che inizia a soffrire e che vuole rappresentare al centro che così non si può andare avanti. Non siamo più in grado di svolgere il nostro lavoro e dare servizi ai cittadini. E’ arrivato il momento di dire basta».

«Oggi abbiamo ottenuto un grande risultato, c’é stata una grandissima partecipazione e per la prima volta una parte del territorio della Lombardia si è mobilitato. Ora chi sta nelle stanze dove si prendono le decisioni non potrà non tenerne conto». Con queste parole, cariche di soddisfazione, il sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia ha commentato l’iniziativa che «ha portato in piazza a Milano oltre 500 amministratori locali» per lanciare un grido di allarme contro i vincoli del patto di stabilità interno.

Dopo le rassicurazioni ricevute dal prefetto, che stamani ha avuto colloqui telefonici con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta, Fontana si è detto fiducioso che il Governo avrà una pronta risposta alla protesta dei sindaci lombardi. «La prima risposta che ci aspettiamo – ha detto Fontana – è un allentamento del patto per i Comuni virtuosi e un irrigidimento per quelle istituzioni che in questi anni invece non lo hanno rispettato. Ci aspettiamo anche una regionalizzazione del patto di stabilità ed una rivisitazione dei trasferimenti dallo Stato: non accetteremo più i milioni a pioggia dati a chi va in default, perché i tagli non possono continuare ad essere fatti in modo uguale».

Per Fontana, la restituzione del gettito Ici sulla prima casa non ancora trasferito ai Comuni dovrà invece essere un passaggio scontato. «La restituzione dell’Ici è un atto dovuto – ha osservato – quando si fanno dei patti noi ci aspettiamo che vengano rispettati».

Sulla mancata presenza del sindaco di Milano, Letizia Moratti, Fontana smorza la polemica: «Mi spiace che il sindaco non sia sceso in piazza – ha detto Fontana – perché essendo il sindaco della città più importante della Lombardia credo che sarebbe stata felice nel vedere tanti suoi colleghi che marciano insieme nella sua città». Il primo cittadino di Varese ha comunque voluto giudicare positivamente l’impegno dimostrato da Letizia Moratti nell’ avviare un nuovo contatto diplomatico con il governo, dopo avere contestato la decisione dei sindaci di mobilitarsi in piazza, segno questo dell’adesione del sindaco alle ragioni di fondo dei colleghi. «Giudico positivamente l’atteggiamento di Letizia Moratti – ha concluso Fontana – che si è comunque data da fare, anche se non in modo determinato come noi, avviando un contatto diplomatico con il governo».