Province quasi dimezzate, a dieta ospedali, esercito: dl spending review è legge

ROMA – Province soppresse o trasformate in aree metropolitane, piccoli ospedali cancellati, e più tasse sulle aziende farmaceutiche se gli ospedali “sforano”. E ancora: taglio di 18 mila militari e “superprefetture” in arrivo. La spending review del governo Monti, ovvero la revisione di spesa che dovrebbe portare in cassa fondi sufficienti ad evitare l’aumento dell’Iva prende forma. Dopo quello della Camera è arrivato il via libera anche dell’Aula del Senato al primo decreto sulla spending review che è diventato così legge. Il Consiglio dei ministri che lo esaminerò dovrebbe essere poi convocato tra giovedì e venerdì.

Non poche le proteste contro quella che è la parola chiave della riforma, ovvero tagliare. Perché di tagli, per ora solo ipotizzati, si parla in quasi tutti i settori. A cominciare dalle Province. Secondo una delle bozze, infatti, le Province dovrebbero dimagrire passando dalle attuali 107 a 61. Cifra quest’ultima che comprenderebbe anche 10 nuove città metropolitane, un qualcosa che ad oggi esiste solo sulla Costituzione. Sicurezza, giustizia e settore diplomatico dovrebbero invece essere esclusi dal taglio degli organici previsto per la Pubblica amministrazione. Secondo una bozza della spending review l’esclusione riguarderebbe nel dettaglio le strutture del comparto sicurezza e del Corpo dei vigili del fuoco, il Corpo della polizia penitenziaria, il personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari, i magistrati, gli avvocati e i procuratori dello Stato, il personale della carriera diplomatica e prefettizia , a cui si aggiungerebbero i dipendenti di alcuni enti.

A diventare città metropolitane sarebbero le province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Nulla cambierebbe quanto a estensione: il territorio della cittàmetropolitana coinciderà con quello della provincia soppressa. Cambia invece la struttura amministrativa: gli organi delle città metropolitane saranno il consiglio e il sindaco metropolitani. I membri del consiglio sono eletti tra i sindaci dei Comuni dell’area. Alle città metropolitane (già previste dalla legge sul federalismo del precedente Governo) sono attribuite le funzioni fondamentali delle province, oltre a: pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonche’ organizzazionr dei servizi pubblici di interesse generale e di ambito metropolitano; mobilita’ e viabilita’; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Ogni citta’ metropolitana – sempre secondo la bozza  – dovrà dotarsi entro sei mesi di uno statuto.

Tagli massicci sono previsti nel settore della sanità dove il governo ipotizza risparmi per 5 miliardi in due anni e mezzo: 1 nel 2012, 2 nel 2013 e 2 nel 2014. Cifre “in bozza” e ipotetiche e cifre che non faranno piacere alle Regioni i cui rappresentanti incontreranno già in serata il ministro Renato Balduzzi. Per rastrellarle, sempre secondo una delle bozze della spending review, l’ipotesi è quella della chiusura di 216 piccoli ospedali, quelli con un numero di posti letto inferiore a 80 o 120.

Una parziale retromarcia sul taglio arriva però proprio da Balduzzi che precisa: ‘Nessuna chiusura automatica di ospedali verrà imposta da Roma”.  ”E’ sicuramente necessaria – spiega il ministro in una nota – una riorganizzazione della rete ospedaliera che porti a una riduzione di costi di gestione e ad una maggiore appropriatezza delle prestazioni, in vista di un più stretto rapporto tra ospedale e territorio”. Su questo, il ministero della Salute, sottolinea, ”ricoprirà un ruolo di stimolo e di vigilanza nei confronti delle Regioni, che su questa materia hanno piena responsabilità”.

Sempre in materia di sanità potrebbe salire dal 35% al 50% la quota a carico delle aziende dell’eventuale sforamento del tetto della spesa farmaceutica nazionale. A partire da gennaio 2013, le industrie del farmaco dovranno quindi partecipare in modo più ‘corposo’ rispetto a quanto già previsto dalla manovra del luglio scorso, se la misura, contenuta in diverse bozze, sara’ confermata nel testo finale del decreto spending review. L’altro 50% sarà invece a carico delle sole Regioni che hanno superato il tetto di spesa, in proporzione al rispettivo disavanzo.

Cura dimagrante anche per l’esercito. La riduzione ”in misura non inferiore al 10%” del totale degli organici delle forze armate è infatti prevista in una bozza del provvedimento sulla spending review. Attualmente i militari sono 183mila, si tratterebbe quindi di un taglio di poco più di 18mila unità. Il personale in eccedenza, indica la bozza, può essere trasferito ad altre amministrazioni oppure collocato in aspettativa per riduzione quadri.

La spending review rappresenterebbe così un’accelerazione del processo di revisione dello strumento militare promosso dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Il disegno di legge delega di riforma, all’esame del Senato, prevede una riduzione di 33mila militari in 10 anni.    Nella bozza sulla spending review c’e’ inoltre il taglio di 5,6 dei 7,5 milioni stanziati per il 2012 alla cosiddetta mini-naja fortemente voluta dall’ex ministro Ignazio La Russa: gli stage di tre mesi di giovani volontari presso le forze armate.    Sforbiciata di 100 milioni di euro per il 2012, poi, alle spese per il rinnovamento dei sistemi d’arma. I contributi all’Agenzia Industrie Difesa per il triennio 2012-2014 passano da 16 a 11,8 milioni di euro. Infine, la dotazione del Fondo vittime dell’uranio impoverito viene decurtato di 10 milioni di euro per il 2012.

Arrivano le superprefetture.  Sempre secondo una  bozza della spending review gli uffici territoriali dello Stato del Comune capoluogo di Regione assorbiranno le funzioni di gestione del personale, controllo di gestione di economato, dei sistemi informativi automatizzati e dei contratti di tutte le amministrazioni periferiche dello Stato che hanno sede nella stessa regione. Contestualmente verranno soppressi gli uffici delle amministrazioni periferiche statali che svolgevano quelle stesse funzioni. Da questa misura, si legge nella bozza, è attesa la riduzione di almeno il 10% della spesa sostenuta dallo Stato per l’esercizio delle funzioni esercitate dagli uffici delle amministrazioni periferiche statali oggetto della disposizione.

Gara nazionale per intercettazioni. Tra i possibili risparmi per il settore della giustizia previsti dalla spending review, oltre ai circa 60 milioni di euro per i prossimi sei mesi che deriverebbero dalla revisione della geografia giudiziaria, si valuta anche l’eventualita’ di prevedere una gara unica nazionale per le intercettazioni. No si sa ancora, tuttavia, se questa misura sara’ inserita nel pacchetto sulla spending review o se sara’ messa a punto con un altro provvedimento.

Regioni: spacchettare tagli alla sanità. Spacchettare i tagli sulla spesa sanitaria contenuti nel decreto sulla spending review, facendo salvo il miliardo di tagli previsto per il 2012 ma discutendo del successivo taglio di due miliardi previsto per il 2013 all’interno del patto per la salute. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la richiesta che i governatori delle Regioni hanno avanzato al ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel corso dell’incontro che si sta tenendo nella sede del dicastero della Salute. Il ministro avrebbe assicurato ai presidenti di Regione di portare a conoscenza del governo la proposta, senza pero’ mostrarsi particolarmente ottimista.

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