Province. “Muoiono” Biella e Asti. Dimessi i presidenti, sciolti i consigli

ROMA – Province: sono arrivati i primi due certificati di morte, Biella e Asti non avranno più un consiglio provinciale, né un’amministrazione, né mai più un altro appuntamento elettorale. Morte per suicidio assistito: la fine giunge grazie alla remissione del mandato dei due presidenti. Si sono dimessi la parlamentare del Pdl Maria Teresa Armosino a Biella e il deputato leghista Roberto Simonetti ad Asti. Atto che determina lo scioglimento dei consigli provinciali. Il fatto che si sta discutendo dei nuovi accorpamenti territoriali prelude a una diversa ripartizione: Biella confluirà nella province di Novara  o Vercelli, Asti si unirà con Alessandria.

Le dimissioni, comunque, rappresentano l’esito prevedibile della battaglia per le nuove ripartizioni provinciali che si è combattuta al Consiglio per le autonomie del Piemonte. Più che Pd contro Pdl si sono contrapposti i territori, ognuno ambendo a preservare la sua autonomia. Dal consiglio è uscita vincente l’opzione della prima ora: quadrante del Nord che raggruppa Novara, Biella, Vercelli e Verbania, poi Torino con tutti i territori della provincia diventa Città metropolitana, Cuneo resta com’è e Asti si fonde con Alessandria. Per dire,  i sindaci democratici di Asti e Alessandria, Fabrizio Brignolo e Rita Rossa se ne sono dette di tutti i colori a proposito di alcuni manifesti certo, ma soprattutto per difendere una primazia cittadina minacciata dai nuovi assetti.

Tornando a Biella e Asti. Non è passata al consiglio delle autonomie la richiesta di Maria Teresa Armosino, presidente della provincia di Asti, di procrastinare il voto a dopo il 6 novembre, dal momento che proprio in quelle ore il ministro Filippo Patroni Griffi aveva annunciato che una decisione da parte del governo sul funzionamento degli enti di secondo livello “ci sarà soltanto dopo la pronuncia che la Corte Costituzionale è stata chiamata a dare”. Quindi la decisione di dimettersi oggi (9 ottobre) per segnalare l’impossibilità di far quadrare un bilancio ingestibile. Il decreto “Salva Enti” in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale provocherà, sostiene la ormai ex presidente astigiana, l’inevitabile e incolpevole dissesto delle Province.

A Biella, invece, l’accelerazione impressa per rimettere il mandato sarebbe il culmine di una lotta interna fra alleati Lega-Pdl, questioni di ritiro delle deleghe e dissapori assortiti. Simonetti intende anche ripresentarsi in Parlamento: attualmente è membro della commissione bilancio e e della bicamerale per il federalismo fiscale.

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