QUARTO (NAPOLI) – Rosa Capuozzo ha le ore contate come sindaco del comune di Quarto (Na): M5S ha avviato le procedure per la sua espulsione dal MoVimento. Fonti parlamentari confermano la decisione e del resto anche le dichiarazioni di Roberto Fico rilasciate al Mattino di Napoli sono state chiare.
“Non ho mai saputo che la Capuozzo fosse sotto ricatto, o asserisse di esserlo parlando con suoi interlocutori. Di minacce, ricatti, tentativi di estorsione ho saputo leggendo le intercettazioni pubblicate dai giornali”, dice Fico, componente del direttorio M5S e presidente della Commissione Vigilanza Rai, che nell’intervista al Mattino sottolinea: “altrimenti avremmo fatto immediatamente partire le denunce, senza aspettare le decisioni di Rosa Capuozzo”. Anche se, è di oggi, la rivelazione che Capuozzo avvertì Luigi Di Maio (un altro del direttorio) della situazione e dei ricatti già a novembre chiedendo il commissariamento: alla fine prevalse la linea della prudenza e del silenzio.
Fico torna anche sulle dimissioni chieste al sindaco: “se non lo fa verrà espulsa”. Se cioè Capuozzo, nel caso ‘disobbedisca’ a Grillo, continuerà la sua esperienza amministrativa senza insegne M5S? “Esatto. Non c’è una terza via, è una questione di chiarezza e trasparenza”. Fico nega che la richiesta di lasciare chiesta da Grillo al primo cittadino di Quarto sia un processo sommario: “no che non lo è. È il nostro sistema: Beppe Grillo svolge una funzione di garanzia. Grillo dà la certificazione, Grillo la toglie. Tra l’inizio e la possibile fine c’è un percorso in cui ci si muove nella massima libertà e autonomia, si discute, si sperimenta”.
Il deputato spiega cosa il Movimento imputi al sindaco: “secondo quanto sta emergendo da un’inchiesta una parte dei voti che abbiamo ricevuto alle elezioni potrebbe essere inquinata. Al di là del numero di voti inquinati, vogliamo che a Quarto, per trasparenza massima, si vada a nuove elezioni”. Fico esclude di andare nel comune napoletano: “non c’è nessun motivo di andare a Quarto. Il Movimento 5 Stelle lascia ampia, direi totale autonomia di azione ai sindaci sul territorio: non hanno bisogno di ‘padrini’ o referenti politici, io stesso non sono affatto referente di quella giunta come pure è stato scritto”.