Quirinale. Da Berlusconi no a Mattarella, ok ad Amato. Padoan candidato di Renzi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2015 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA
Quirinale. Da Berlusconi no a Mattarella, ok ad Amato. Padoan candidato di Renzi

Quirinale. Da Berlusconi no a Mattarella, ok ad Amato. Padoan candidato di Renzi

ROMA – Quirinale. DA Berlusconi no a Mattarella, ok ad Amato. Padoan candidato di Renzi. Il pendolo delle candidature per il Quirinale oscilla tra il Nazareno (inteso come casa del Pd dove Renzi svolgerà significativamente tutte le consultazioni con i suoi) e il Patto del Nazareno dell’intesa con Berlusconi. Il quale avrebbe posto il veto sul nome del giudice costituzionale Sergio Mattarella e mediterebbe di votare, con la minoranza Pd, Giuliano Amato.

Il sospetto di Renzi è che una qualche relazione inconfessabile si sia stretta in questi giorni proprio tra la dissidenza Pd e il leader forzista. Con un obiettivo preciso: portare Giuliano Amato sul colle più alto imponendolo a forza al premier. È il dubbio che lo stesso Renzi ha confessato ai suoi: «Tra Berlusconi e la minoranza dem stanno cercando di fare un “panino” per infilare Amato ». Tra i «movimenti strani» notati a largo del Nazareno ci sarebbero anche quelli di Massimo D’Alema, proprio a favore dell’ex Dottor Sottile. (Francesco Bei, La Repubblica)

Più lineare è il veto posto da Berlusconi su Mattarella, ostilità che data da tempo, almeno dai tempi della legge Mammì. Berlusconi aveva già bocciato Mattarella nell’aprile 12013, prima della rielezione di Giorgio Napolitano e non c’erano ragioni perché avesse cambiato idea. Lo aveva bocciato infine come vice-presidente del Csm.

Sergio Mattarella, il candidato dal basso profilo, il più istituzionale e discreto, con un curriculum inappuntabile, sembra sia stato fatto fuori da Berlusconi. I segnali che da Arcore sono stati fatti arrivare a palazzo Chigi, tramite i consueti ufficiali di collegamento, hanno spazzato via la candidatura del giudice costituzionale. (Francesco Bei, La Repubblica)

In ogni caso Matteo Renzi ha tempo fino a giovedì prossimo per tenere coperto il suo di nome. Il candidato del cuore del presidente del Consiglio, nonostante l’idiosincrasia bipartisan per il profilo di un tecnico, è Pier Carlo Padoan, l’attuale ministro dell’Economia, anche per consentire un rimpasto di governo.

Renzi, ora che il gioco entra nel vivo, fa filtrare le prime indicazioni. Comincia il lavoro di scrematura e di valutazione della tenuta dei singoli candidati, anche se tiene in serbo una carta segreta, «un nome su cui ricercare l’unità del partito». E questo nome è quello del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, utile al Quirinale per il suo standing, internazionale soprattutto se la vittoria di Tsipras in Grecia aprisse un braccio di ferro contro le politiche anti rigore in Europa. La mossa Padoan (ben vista anche dall’ex presidente Napolitano) innescherebbe un rimpasto per il rilancio del governo, visto che Maria Carmela Lanzetta va a fare l’assessore in Calabria e il premier vorrebbe sostituire Stefania Giannini (Scuola) e manterrebbe il controllo sull’Economia, allontanando ogni rischio di diarchia Palazzo Chigi-Tesoro. (Alberto Gentili, Il Messaggero)