Quirinale. La lobby pro Anna Finocchiaro. Dimenticando l’Ikea

Quirinale. La lobby pro Anna Finocchiaro. Dimenticando l'Ikea
Quirinale. La lobby pro Anna Finocchiaro. Dimenticando l’Ikea

ROMA – La senatrice siciliana del Pd Anna Finocchiaro, potendo contare su una nutrita quanto autorevole schiera di suoi estimatori proprio al Senato, è di fatto entrata nella ristretta cerchia dei papabili per il Quirinale. Fabio Martini, osservatore politico de La Stampa, stima la consistenza della lobby pro-Finocchiaro e le potenzialità di successo di una sua candidatura.

Sempre che l’incidente dell’Ikea del maggio 2012, quando i tre uomini della sua scorta furono immortalati mentre spingevano il carrello degli acquisti, quasi dei valletti al suo servizio, non costituisca ancora un pregiudizio insormontabile agli occhi degli italiani e soprattutto di Renzi.

Apprezzano Finocchiaro il suo conterraneo Renato Schifani, ex presidente del Senato, gli attuali capigruppo Pd Luigi Zanda e il forzista Paolo Romani. Anche il leghista Roberto Calderoli si è espresso in termini lusinghieri pubblicamente, a dispetto della distanza politica. C’è poi una immagine, virtualmente scattata ieri durante la bagarre al Senato sull’Italicum, che giustifica plasticamente la non implausibilità di una convergenza sul suo nome.

E per tutta la giornata Anna Finocchiaro ha indirettamente incoraggiato le dicerie che si stavano infittendo sul suo conto: mentre nell’aula del Senato tutti gli oppositori della legge elettorale urlavano, lei è rimasta statuaria, con la posa presidenziale, alla necessaria distanza dai suoi ex compagni di cordata dentro al Pd. (Fabio Martini, La Stampa)

Resta, tuttavia, che quell’immagine dell’Ikea, una specie di tormentone sui social network per giorni, è difficile farla dimenticare. Lo scoop di Chi mostrava la senatrice in tailleur rosso mentre sfilava tra i corridoi dell’Ikea accompagnata da 3 uomini di scorta: uno spinge un carrello con dentro uno stendino, un altro sembra consigliarla circa la tenuta e la qualità di alcune padelle anti aderenti. Finocchiaro dovette ricordare le complicazioni di una vita sotto scorta, ridimensionare la solerzia dei body-guard a un atto di gentilezza, denunciare l’agguato della rivista specializzata in gossip-politico. Non bastò. Basterà fra meno di 10 giorni?

 

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