ROMA – Quirinale, Franco Marini a rischio quorum: potrebbe non avere i numeri per essere eletto nelle prime tre votazioni per cui servono 672 sì. Con i tanti (90) nel Pd che non lo vogliono votare, Scelta civica che non è convinta in todo, e con il voto segreto, basterebbero 15 voti contrari del centrodestra per far saltare il nome dell’ex sindacalista.
Franco Marini – senza i voti della Lega Nord (che ufficialmente sceglierà Manuela Dal Lago), dei renziani e con Sel che sembra voteranno per Stefano Rodotà – supera la maggioranza richiesta di 672 preferenze per una trentina di voti, ma i dubbi sulla compattezza del Pd e di Scelta Civica non lo mettono al riparo da sorprese. Soprattutto perché il voto segreto non mette al riparo da voti fuori dalle logiche di partito.
Stando agli annunci ufficiali, Marini parte da un potenziale massimo di 705 voti: 403 voti dal centrosinistra (senza 51 renziani, 45 di Sel e il rappresentante regionale del Pdci che non lo voteranno), 232 del centrodestra (senza i 40 leghisti) e i 70 montiani, che si riuniranno domattina ma appaiono divisi al loro interno.
Nell’assemblea serale del Pd però chi ha votato contro la scelta di Franco Marini sono stati ben più dei 51 renziani: ben 90, contro la maggioranza dei 222 che hanno votato sì. Con questi voti in meno, quindi, i sì a Marini scendono a quota 685/690. Basterebbero altri 15 “no” a Marini nel centrodestra, per mandare tutto a carte quarantotto e far fare a Marini la fine che fece il suo illustre predecessore Arnaldo Forlani.