Quota 325 e la fiducia, la partita di Berlusconi in Aula

Pubblicato il 14 Febbraio 2011 - 21:17 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA –  Garantire “la governabilità” del Paese, grazie ad un rafforzamento della maggioranza in Parlamento e allo sprint su federalismo e milleproroghe:  il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non ha intenzione di mollare.

Per farsi sostenere il premier ha bisogno di blindare la maggioranza con numeri che possano garantirgli anche a Montecitorio una navigazione più sicura e, soprattutto, per portare i numeri dalla parte del centrodestra nelle commissioni parlamentari. E il numero ideale, come ripete da tempo il Cavaliere, è quota 325 alla Camera. Un numero insufficiente, però, per la Lega che chiede di ”fare di più”.

E di raggiungere quota 330. ”Con 325 otteniamo la maggioranza in molte commissioni ma con 330 la otteniamo in tutte quelle permanenti”, spiega il ministro del Carroccio Roberto Calderoli. Ad oggi il governo può contare su 315 voti a suo favore (316 se si considera anche quello del Cavaliere) e per allargare la maggioranza c’è una nuova strada da battere, quella degli scontenti di Fli, dei delusi dai risultati della convention milanese.

”Noi siamo uniti e nessuno farà un passo indietro perché siamo tutti uniti per Futuro e Libertà”, assicura il deputato finiano Giuseppe Consolo convinto che ”tutti dimostreranno senso di responsabilita’ e si adegueranno alle decisioni prese ieri a Milano”. Ma i dubbi restano soprattutto dopo la decisione di rinviare la riunione fissata a Palazzo Madama per fare il punto sul nuovo organigramma del partito e sulle decisioni prese in occasione dell’assemblea costituente dei futuristi. Una convention su cui piomba il ‘no comment’ di Luca Barbareschi, il deputato finiano già critico sulla linea di Fini e che aveva sottoposto all’esito dell’assemblea la sua decisione se restare o meno nel partito.

Il presidente del Consiglio vuole inoltre insistere su altri deputati del gruppo misto in modo da sollecitarne il passaggio al nuovo gruppo dei ‘Responsabili’ mentre non e’ esclusa l’ipotesi di un loro rafforzamento con nuovi prestiti dal Pdl, di un sostegno dei radicali e addirittura di nuovi ingressi provenienti dal centro sinistra. Per modificare la geografia delle commissioni parlamentari serve infatti ‘rimpolpare’ i Responsabili almeno fino a quota 29: in questo modo avrebbero diritto a due parlamentari per ciascuna commissione, con un resto che potrebbe andare a rafforzare la maggioranza nella Bilancio, dove, in vista dell’arrivo del Milleproroghe, l’Udc potrebbe spostare un suo deputato (Renzo Lusetti, ora alla Cultura) e portare cosi’ il centrodestra in minoranza. Più difficile, invece, la situazione nella commissione bicamerale per il federalismo fiscale dove l’aumento del numero dei ‘Responsabili’ potrebbe addirittura portare alla perdita di un deputato da parte del Carroccio. Per questo la Lega chiede di aumentare i margini (da 325 a 330) per poter blindare tutte le commissioni. Per ora, quindi, il voto di fiducia resta lo strumento per far avanzare l’iniziativa del governo: per procedere con il Federalismo in aula alla Camera e, intanto, per approvare il milleproroghe al Senato, dove i rischi sono comunque pari a zero per la maggioranza, in tempi rapidi.