Quote rosa, Alemanno a Fornero: “La giunta come il suo governo”

ROMA – ''Il problema della rappresentanza femminile e' da sempre al centro della mia attenzione e delle mie riflessioni''. Lo scrive il sindaco di Roma Gianni Alemanno nella sua risposta alla lettera in cui il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che ha anche la delega alle Pari Opportunita', lo invita a una riflessione sulla presenza delle donne nella Giunta capitolina.

''Purtroppo, come forse lei non sapra', il deficit di rappresentanza femminile si riflette direttamente dalla nostra Assemblea capitolina – prosegue Alemanno -, dove su 60 consiglieri sono state solo 4 le elette in tutti gli schieramenti, ovvero meno del 7%. La necessita' di contemperare la rappresentanza di genere con la rappresentanza elettorale – scrive ancora il sindaco – non mi ha permesso, allo stato attuale, di inserire piu' di 2 donne in una Giunta composta da 12 assessori, ovvero quasi il 17% di presenza femminile, cioe' piu' del doppio della percentuale di rappresentanza presente in Assemblea capitolina''.

''Questa riflessione non puo', pero', essere limitata solo alla citta' di Roma – afferma Alemanno -, perche' tale lettura parziale potrebbe assumere un'interpretazione strumentale. Infatti, nei Comuni la media delle donne elette in Consiglio non arriva al 12% mentre nelle Giunte non supera il 18%''. ''Potrei inoltre osservare che anche nel suo Governo il numero delle donne nominate ministro e' di 3 su 18, ovvero lo stesso rapporto della mia Giunta – scrive ancora il sindaco di Roma -. Credo, quindi, che questo importantissimo argomento dovrebbe essere affrontato in maniera meno estemporanea e piu' meditata attraverso un confronto tra Governo e rappresentanze parlamentari da un lato e l'Associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci) in cui ricopro la carica di presidente del Consiglio nazionale''.

''Da questo confronto potra' nascere una Proposta di Legge che stabilisca in maniera precisa e preventiva la parita' di rappresentanza, evitando che questo argomento venga liberamente affrontato dai singoli sindaci, oppure nelle aule dei tribunali amministrativi – conclude Alemanno -. Infatti, non possiamo lasciare solo ai Tar l'onore di intervenire azzerando le innumerevoli giunte totalmente asimmetriche dal punto di vista della rappresentanza femminile. In questo senso, comunque, ci muoveremo nella definizione del nuovo statuto di Roma Capitale dove, se l'Assemblea capitolina seguira' il nostro orientamento, intendiamo introdurre una definizione precisa delle quote di rappresentanza''.

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