Fiducia, i Radicali: “Non determinanti”. Ma il video smentisce

ROMA – E’ bufera sui Radicali che oggi hanno assicurato il numero legale al governo nel giorno della fiducia. Loro dicono che “non sono stati determinanti” perché hanno iniziato a votare quando già si era ottenuto il numero legale perché la votazione fosse valida. Lo hanno anche scritto su Facebook, sotto un coro di proteste e insulti. Il Pd su questo si è spaccato: da una parte quelli, come Rosy Bindi, che li hanno criticati, dall’altra chi li ha difesi, come Dario Franceschini. Ma rivedendo i filmati delle votazioni ci si accorge che quanto sostengono i Radicali è falso: hanno iniziato a votare quando ancora non si è raggiunto il numero legale. E quindi sono stati determinanti, almeno perché hanno fatto da “traino” per arrivare a quota 315.

Il primo deputato radicale che ha votato è stato infatti Marco Beltrandi, ed è stato, alla prima chiama, il 298esimo a votare, quando cioè ancora non c’era il numero legale (che era di 315). Dopo di lui hanno votato altri tre radicali: Rita Bernardini, Maria Antonietta Coscioni e Maurizio Turco. Poi hanno votato 14 parlamentari della maggioranza: Ravetto, Razzi, Ripetti, Rivolta, Roccela, Romano, Romele, Ronchi, Rondini, Rossi, Rossi, Russo, Rugolo e Saglia.

Dopo questo gruppo ha votato l’altro radicale Matteo Mecacci e i due nelle minoranze linguistiche Brugger e Zeller. Dopo questi ultimi, e’ stato il turno di Saltamartini e Sammarco, entrambi del centrodestra, e cosi’ si e’ chiusa la prima chiama con 315 ‘si” e sette ‘no’. L’altro indeciso Michele Pisacane (Pt) ha risposto solo alla seconda chiama.

 

 

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