Conte, Salvini e Meloni prudenti-reticenti con Trump? No, solo politici piccoli piccoli Conte, Salvini e Meloni prudenti-reticenti con Trump? No, solo politici piccoli piccoli

Radio 24: Salvini qui ha detto il falso. Abbocca fake più schede che votanti. E’ l’amo o il pesce?

Radio 24 Il Sole 24 Ore, mattina del 9 novembre, poco dopo il tg delle otto.

Il conduttore sta parlando con Paolo Mieli, stanno parlando dei giornalisti americani che hanno interrotto Trump mentre il presidente diceva cose chiaramente false sul voto, una su tutte: le schede conteggiate votate oltre il 3 novembre. Non esistono schede del genere, Trump le racconta come vere e i giornalisti delle tv Usa lo interrompono.

DEVO DIRLO: ERA UNA FALSITA’

Parlando parlando di Trump e di cose non vere raccontate come reali, al conduttore viene in mente che ha una cosa da fare. Non fuori da studio, non una cosa privata. Una cosa da fare pubblicamente, dai microfoni della radio. Da fare per correttezza, amor di verità, rigore professionale, rispetto per chi ascolta. E la cosa da fare è ricordare che dai microfoni di quella stessa radio 24 ore prima Salvini aveva detto il falso.

RADIO 24: SALVINI RIASCOLTATO

Salvini registrato 24 ore prima viene fatto riascoltare. Dice: “Certo è che quando ci sono più schede che elettori, più voti che cittadini…”. Salvini ne deduce esplicitamente che c’è qualcosa che non va nello spoglio dei voti e nelle elezioni americane. E comunica agli italiani il “fatto” di più schede votate che abitanti registrati in “molte contee”. Quante contee, quali contee Salvini non dice. Non per dimenticanza o omissione. Per il semplice motivo che di contee del genere non ce n’è neanche una.

Mai, in nessuna contea, si è registrato il “fatto” che Salvini racconta. In nessuna. Salvini racconta una cosa mai successa nella realtà di queste elezioni.

IL PHOTOSHOP DEI NUMERI, SALVINI ABBOCCA. E’ L’AMO O IL PESCE?

Pare, non è sicuro…Mezze voci spiegano che Salvini l’ha visto sui social. No, sulle tv americane. Quali tv? Non si sa. Comunque Salvini avrebbe visto una sorta di photoshop con numeri sovrapposti ad arte. Salvini avrebbe dunque abboccato ad una fake news fabbricata. 

Se di pesca e di abbocco si tratta, resta la domanda: Salvini ha avuto la parte dell’amo o del pesce? Salvini ingenuo tratto incolpevole in inganno da un trucchetto fabbricato da qualcuno negli Usa? In questo caso Salvini è il pesce.

Ma può anche essere andata diversamente, con Salvini che cercava una qualunque, la qualunque pur di credere e dar man forte a Trump. Con Salvini che pescava nel fiume dei fatti alla ricerca di un bel luccio di plastica con cui fare propaganda (magari poi tirando su solo una scarpa vecchia). Può essere andata con Salvini non ingenuo pesce che abbocca all’amo della fake news ma invece amo lui stesso intento a pescarle le fake. A pescarle e a diffonderle.

PESCE O AMO, QUANTI ALTRI ABBOCCHI?

In questo caso Salvini totalmente e ufficialmente smentito dai fatti: quella delle più schede che voti non esiste. Pesce o amo che sia stato, per Salvini quanti altri abbocchi quotidiani? Gli è capitato solo stavolta per caso o c’è un metodo? O ancora, abboccare alle fake è un prezzo noto è dovuto al dover stare sempre in assetto propaganda? E ancora e ancora: Salvini cosa dirà in risposta a Radio 24? Porterà una contea a prova della sua buona fede o la butterà in sbuffo malevolo verso la stampa o cercherà di filarsela all’inglese stando zitto?

BROGLI ELETTORALI, PIU’ FACILI PER CHI COMANDA

Brogli elettorale, Trump ha detto che le elezioni Usa sono piene di brogli elettorali. Lo ha detto prima, durante e dopo il voto. Brogli elettorali, ma Trump era il Presidente, sua l’Amministrazione Usa, cioè il Governo. Dei Repubblicani il Senato e l’equivalente di tutti i nostri Ministeri, compresi ovviamente quelli che organizzano le elezioni. Dei Repubblicani gran parte dei Governatori. Repubblicani quasi tutti i Governatori degli Stati dove Trump ha perso. E sono i Governatori ad organizzare e controllare il voto.

Da che mondo è mondo e per ovvi pratici motivi i brogli elettorali sono più facili da organizzare e attuare se si è al governo del paese e della macchina elettorale. Quello che Trump chiama “broglio” è il fatto che la gente abbia votato. C’è infatti una lunga storia americana di ostacoli pratici posti all’esercizio del voto da parte dei Governatori e degli Stati del Sud. Per decenni e decenni hanno di fatto impedito il voto alla maggioranza dei neri. Di certo quando parla di broglio Trump si riferisce al fatto che stavolta sono andati a votare quasi tutti. Chissà se Salvini lo sa o se, sapendolo, abboccherebbe comunque.

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