Raggi: atti promozione fratello Marra non coincidono con quanto detto ai pm

ROMA – Raggi: atti promozione fratello Marra non coincidono con quanto detto ai pm. Mentre anche l’ex capo della sua segreteria politica Romeo viene iscritto nel registro degli indagati per concorso in abuso di ufficio, Virginia Raggi deve affrontare altri guai potenziali perché quanto ha detto ai pm non coinciderebbe con i suoi atti formali. Si parla sempre della controversa promozione di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale Raffaele, agli arresti e in procinto di parlare con gli inquirenti.

In sostanza, Raggi durante l’interrogatorio ha fatto riferimento a un articolo dei regolamenti comunali che autorizza il sindaco in alcuni casi a scegliere in totale autonomia (articolo 38 comma 2), sentiti i pareri dell’assessore al personale e quello dell’ambito di riferimento. In questa modalità non serve la verifica comparativa dei curricula. Agli atti, tuttavia – e qui starebbe la contraddizione suscettibile di nuova denuncia – risulta che la procedura di interpello adottata nel caso della promozione del Marra fa riferimento all’articolo 8, quello che prevede appunto l’obbligo di comparazione dei curricula.

«La Giunta Capitolina – si legge infatti nel documento che stabilisce gli incarichi per una settantina di dirigenti – viste le candidature pervenute, esaminata sulla base dei criteri definiti dall’articolo 38, comma 8 e la istruttoria svolta sulle medesime, è stata attivata la procedura di interpello per il conferimento di incarichi dirigenziali». Nell’inchiesta sulle nomine, la Raggi rischia inoltre un rinvio a giudizio anche per falso in atto pubblico avendo dichiarato all’anticorruzione del Comune di aver deciso la promozione di Renato Marra in autonomia. (Edoardo Izzo, La Stampa)

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