X

Rai, Beppe Grillo: “Anzaldi Goebbels”. Tg3: “Editto bulgaro”

di Warsamé Dini Casali |30 Settembre 2015 9:07

Rai, Beppe Grillo: “Anzaldi Goebbels”. Tg3: “Editto bulgaro”

ROMA – Beppe Grillo attacca frontalmente Michele Anzaldi (“è come Goebbels“), deputato dem membro della commissione di Vigilanza della tv pubblica, che aveva criticato la linea editoriale della terza rete Rai.

La polemica tra Pd e Rai3 si arricchisce di un nuovo capitolo e a finire nella bufera, questa volta, è il deputato renziano Michele Anzaldi per le dichiarazioni riportate su Il Corriere della Sera. A Rai3 e al Tg3 “non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale poi è diventato anche premier”, ha affermato il parlamentare, aggiungendo che “il Pd viene regolarmente maltrattato” e “i nostri ministri non vogliono più andarci”.

Minoranza Pd: da Anzaldi “editto bulgaro”. Parole che provocano la reazione dei sindacati e del M5s, mentre tra i dem, alla presa di distanza di esponenti della minoranza del partito, si contrappone la difesa del collega da parte di membri della maggioranza. Tutta benzina sul fuoco di una polemica che, dopo le critiche del Pd a Ballarò per la scelta di ospitare nelle prime puntate due esponenti M5s (Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista), si è rinvigorita con gli attacchi di Vincenzo De Luca a Presa Diretta e Report (“Camorrismo giornalistico”).

“Ancora nel 2015 l’informazione non asservita dà fastidio – sostengono i segretari della Fnsi, Raffaele Lorusso, e dell’Usigrai, Vittorio di Trapani -. Abbiamo contestato i bavagli ieri, non smettiamo di farlo oggi. Le parole di Michele Anzaldi sono gravissime e rivelano la sua visione di una Rai servizio pubblico totalmente asservita al potere di turno”.

Le frasi – rincara la dose il cdr del Tg3 – “sono inaccettabili e ricordano nei toni ‘editti bulgari’ di berlusconiana memoria”. Sul fronte politico, come detto, è il blog di Beppe Grillo a scagliarsi contro il deputato dem in un post dal titolo “M5s raus”: “Le regole di Goebbels Anzaldi per la Tv pubblica sono chiare: vietato criticare il governo, vietato intervistare portavoce del M5S, il Pd ha sempre ragione, chi sgarra paga (Vianello è avvisato per la seconda volta)”.

I parlamentari M5s della Commissione di Vigilanza parlano di “bulimia lottizzatrice priva di pudore del Pd”. Criticano il collega anche due esponenti della minoranza dem, Federico Fornaro e Alfredo D’Attorre, mentre parole in sua difesa o contro M5S arrivano da Lorenza Bonaccorsi, Mario Morgoni, Andrea Marcucci, Ernesto Carbone e Vinicio Peluffo. Quest’ultimo ricorda anche che il Pd ha chiaramente criticato l’accusa di “camorrismo” di De Luca contro i programmi di Rai3.

“Quelli del Pd si commuovono troppo facilmente”,  è stato il commento del governatore campano. E va avanti tra la polemiche anche la discussione sulla riforma Rai nelle commissioni congiunte Trasporti e Cultura alla Camera. In attesa del termine per la presentazione degli emendamenti fissato per giovedì alle 10, sono stati ascoltati rappresentati di Move On Italia, Articolo 21 e Fnsi, che hanno ribadito la loro contrarietà alla riforma.

Move On, in particolare, ha lanciato la proposta di “un organismo partecipativo degli utenti e delle associazioni, per migliorare la funzione di servizio pubblico della Rai, su modello di altri servizi pubblici europei e seguendo le raccomandazioni del Consiglio d’Europa”.

Scelti per te