Rai: mandato pieno per Mauro Masi per gestire il rispetto del pluralismo

Mandato pieno al direttore generale Mauro Masi per garantire rispetto del pluralismo, contraddittorio e completezza dell’informazione e via libera a tre fiction. Questo quanto approvato, all’unanimità e con ampio dibattito, mercoledì dal Cda della Rai, riunitosi dopo la pausa estiva. Sempre in tema di informazione il Cda ha discusso a lungo anche del caso Minzolini, con il presidente Paolo Garimberti che ha ribadito le critiche espresse nella lettera inviata a Masi la scorsa settimana dopo l’editoriale del direttore del tg1 sull’opportunità del voto anticipato. E poi, i dati di ascolto del Tg, giudicato in calo dall’opposizione e non tanto dalla maggioranza.

Tutti temi questi, su cui l’opposizione ha chiesto di ascoltare in tempi brevi i vertici della Rai in Vigilanza. In sostanza però – fanno notare alcuni consiglieri – il mandato conferito dal Cda al Dg avrebbe ridimensionato i contenuti della circolare inviata nei giorni scorsi da Masi. Il documento iniziale – che invita i direttori di rete e testata a evitare che il pubblico sia parte attiva nei programmi e segnala il rischio di sospensione per le trasmissioni non conformi alle schede informative – avrebbe infatti dato al Dg maggiore possibilità di intervento sui programmi, anche sul fronte della gestione degli ospiti. Impostazione però criticata dall’opposizione che ha fatto intendere che il documento sarebbe stato stoppato ancora prima di ricevere l’avallo.

Di qui il dibattito e la mediazione con la formula del mandato al Dg per il rispetto del pluralismo, con il risultato, fa notare un consigliere di minoranza, di una delibera generica, seppure valida oltre che per i Tg anche per i talk, e che salva l’autonomia editoriale di direttori di rete e conduttori. Alla fine si è arrivati ad una delibera approvata all’unanimità dei presenti (assente Rodolfo De Laurentiis).

Il direttore generale può dunque esercitare il controllo affinchè le norme vigenti siano rispettate ma resta l’autonomia dei direttori di rete e dei conduttori. L’obiettivo è fare in modo che siano garantite responsabilità e autonomia. In Cda per la prima volta si è fatta anche una riflessione sull’effetto del nuovo tg di Enrico Mentana e sul calo degli ascolti. Secondo alcuni consiglieri la riduzione del pubblico del tg1 sommata al calo del tg5 non giustifica da sola l’incremento registrato dal tgla7.

Ciò significa che il bacino degli ascolti dei telegiornali è aumentato in generale. Infine il cda Rai ha dato via libera a tre fiction: Mia madre, Micol e le sorelle Fontana e La battaglia di Vienna del 1683. Ma il film sulla battaglia di Vienna, realizzato da Renzo Martinelli (regista di Barbarossa), ha diviso il consiglio. Il contratto per la produzione del nuovo film di Martinelli verrà realizzato in due versioni, una per il cinema, l’altra per la tv, ma ha avuto il voto contrario dei consiglieri di opposizione Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e del presidente Paolo Garimberti che hanno espresso perplessita’ di natura economica e non solo.

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